Astensionismo? La sagra dei pessimisti
Articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano.
Da alcuni anni, ogni qual volta si va al voto, il giorno seguente sono tutti ad “urlare” all’astensionismo, alla vittoria del non voto, alla sfiducia nella politica. Un pessimismo “cosmico” assale la vulgata di coloro che commentano il post-elezioni. Ma se poi la realtà non fosse così tragica? Io la vedo in modo diverso e lo faccio in relazione a quanto sta avvenendo nella società.
Innanzi tutto diciamo che la comparazione tra le amministrative appena concluse con quelle del 2008 è completamente inopportuna; nell’aprile del 2008, data che ricordo con fastidio vista la vittoria del centrodestra e la seguente crisi economica, le elezioni per il rinnovo dei sindaci furono apparentate con le elezioni Politiche che, come tutti sappiamo, coinvolgono maggiormente i cittadini; inoltre va tenuto conto che le amministrative di questo fine settimana sono giunte in un periodo di allontanamento globale dalla politica e soprattutto, molti se ne sono dimenticati, in un giorno di sole dopo mesi di pioggia. Sembrerà una considerazione un po’ “bizzarra” ma sono certa che è concreta e realistica, pensiamo a quante persone hanno optato per un giorno fuori porta invece che starsene a casa per andare a votare. I dati non confermano assolutamente questo “gridare” alla vittoria del non voto, i numeri, se analizzati, ci dicono che la flessione al voto è di circa l’8% per quanto riguarda le amministrative, cioè facendo un confronto con le elezioni amministrative senza che vi fossero apparentamenti con altre elezioni. Non credo sia andata male, a caldo sono convinta del fatto che i dati non siano così disastrosi, anzi considerando tutti i fatti sopra citatati non è andata per nulla male. Qualcuno penserà che sono la solita ottimista, forse è vero, ma il mio ottimismo è rivolto al “fare” e al guardare cosa è positivo e da lì costruire, in Italia vi sono troppi che remano contro, che vogliono mandare tutto allo sfascio, che guardano sempre il bicchiere mezzo vuoto. Come ho già scritto sopra sono convinta che il tempo abbia fatto la parte del leone in questa tornata elettorale, ma resto invece colpita dalle affermazioni del candidato sindaco Gianni Alemanno che, davanti ad un risultato molto sotto le aspettative (per lui), ha dato la colpa al derby capitolino, strano sindaco.
Un altro dato interessante è quello riferibile al Movimento 5 Stelle, i grillini? No non è corretto, loro si offendono a essere chiamati così e hanno ragione, sono ragazzi che ci credono e soprattutto si impegnano partecipando attivamente all’attività democratica. Il movimento denominato 5 Stelle è risultato in calo, ma anche in questo caso resto un po’ stranita dall’analisi, in calo in confronto a cosa? Alle politiche? Alle precedenti regionali? Le elezioni politiche hanno differenti dinamiche dalle elezioni politiche, lo stesso vale per le regionali e il movimento guidato da Grillo e Casaleggio non è da considerare nello stesso modo degli altri partiti, alle elezioni di ieri e dell’altro giorno si elegge il sindaco e non il Governo del paese, il paragone non è plausibile e non lo è, soprattutto, su un movimento con alle spalle poche competizioni elettorali. Leggo che molti sostengono il fatto per cui gli elettori del movimento sono delusi e non sono andati a votare. Uno sbaglio grossolano è quello di pensare alla dèbacle del M5S, il riflusso dopo un successo eclatante come quello ottenuto alle elezioni politiche è comprensibile.
Ma ora veniamo al Partito democratico, molti credevano sarebbe crollato a causa dell’alleanza con il centro destra, sono stati smentiti, hanno ritenuto erroneamente che gli elettori del PD fossero degli eterni arrabbiati, dei nostalgici dello scontro perenne e, al contrario di quanto molti pensavano, gli elettori del Partito democratico si sono dimostrati responsabili, hanno compreso il momento storico e politico di una fase tutta particolare in cui, con coraggio, i dirigenti hanno fatto una scelta difficile e, visti i risultati, è stata compresa dagli elettori. Sono ben conscia che il mio partito non funzioni bene, che ci siano molte cose da sistemare ma credo, comunque, che le dichiarazioni della simpatica e bravissima Serracchiani siano errate, perché dire che si vince malgrado il Pd? Chi vince? A vincere è il Partito democratico che è composto da cittadini e persone, sono le persone che vincono e vincono grazie al Partito democratico. Il risultato è straordinario se si considera che tutti i sondaggi davano il PD in grandissima difficoltà, ora però, spero, non si compia l’ennesimo errore, quello di rinviare un congresso necessario ed utile per “disegnare” la strada per continuare a vincere, la strada delle riforme è necessaria e come abbiamo potuto constatare anche ieri è una strada che premia, inaspettatamente, forse, ma questo ci deve fare capire che gli italiani vogliono “fatti”. Per molti si tratta di un miracolo elettorale, forse lo è, ma resta comunque il dato importante: il Partito democratico è l’unico a vincere in queste elezioni e ciò avviene proprio nel momento più difficile cioè appena dopo le elezioni politiche in cui il Partito Democratico sembrava allo sbando, in una situazione per cui molti profetizzavano scissioni e abbandoni. Il buon senso, anche in questo caso, ha vinto, è io resto convinta del fatto che l’essere positivi è sempre un valore aggiunto.
Un’altra notizie del giorno, inaspettata a dire il vero, è la proposta di Giancarlo Galan, senatore PdL che ha presentato un disegno di legge a favore delle nozze per gli omosessuali, Galan ha specificato: “È prevista l’equiparazione al matrimonio per quanto riguarda diritti e doveri, perché i gay devono essere cittadini come tutti, lo dice la Costituzione…”. Il disegno di legge è un punto di partenza su cui possiamo trovare molti spunti condivisibili, credo sia un buon punto di partenza. Certo il senatore del PdL non usa le parole nozze, non è sicuramente un problema, e non sono previste adozioni ma ha comunque specificato “In un primo momento le avevo messe nel testo, poi ho pensato: già ci saranno contestazioni, meglio non rischiare di far saltare tutto”, ribadendo poi: “Gli omosessuali sono genitori capaci e attenti come gli altri e in tempi brevi vanno garantiti come i loro figli”. Sono contenta di questa nuova posizione di un esponente importante del PdL che sono state appoggiate da molti altri esponenti del centrodestra. D’altra parte ciò che verrebbe riconosciuto è solamente un diritto oggi calpestato, il diritto di uguaglianza di tutti i cittadini.