L'impatto positivo di Expo 2015
Poche settimane fa nella splendida location dell'Hangar Bicocca, centinaia di personalità, studiosi, amministratori, uomini e donne della cultura e delle professioni si sono ritrovati per discutere del tema che caratterizzerà Expo 2015 e che si riassume in "nutrire il Pianeta".
Con quell'evento, organizzato da società Expo e dal Ministero per l'Agricoltura, inizia a prendere corpo il grande appuntamento che dal 1 maggio per i successivi sei mesi metterà la nostra città al centro del mondo.
I lavori per la realizzazione del sito sono a buon punto e tutti i Paesi hanno iniziato a costruire i propri padiglioni; servizi e opere connesse proseguono con un ritmo che rende concreta la possibilità di iniziare la manifestazione con tutto pronto per ospitare i venti milioni di visitatori che si attendono da tutto il mondo. Sono già otto milioni i biglietti venduti, mai così tanti a quattro mesi dalla inaugurazione, e Milano è considerata da tutte le riviste specializzate americane ed europee la meta da preferire nel 2015 proprio grazie a Expo.
Questi numeri, a cui vanno aggiunti quelli delle migliaia di iniziative culturali che si svolgeranno nel Fuori Expo e animeranno la città metropolitana per 180 giorni, non sono sufficienti per spiegare il valore di ciò che stiamo per vivere. E non è neppure sufficiente a completare il quadro, riflettere su ciò che l'esposizione internazionale lascerà a Milano in termini di infrastrutture: due nuove linee metropolitane, la ristrutturazione della Darsena, nuovi collegamenti con gli aeroporti milanesi. Oppure guardare agli effetti positivi sull'occupazione, in particolare nel turismo e nei servizi, che si avrà durante la manifestazione, ma anche dopo se sapremo investire sul futuro e far sì che, grazie ad Expo, Milano possa sviluppare una nuova vocazione produttiva proprio sui temi dell'alimentazione, della ricerca e delle produzioni di qualità. Tutto ciò è molto importante ma non può far passare in secondo piano il fatto che Milano diventerà per sei mesi il centro di un dibattito mondiale da cui dipende il futuro del Pianeta: quello sull’alimentazione, in un mondo in cui aumenta vertiginosamente la popolazione mentre sembrano ridursi le risorse; quello sulla qualità del cibo e quello sulla difesa e valorizzazione delle biodiversità. In questo senso l'iniziativa dell'Hangar Bicocca può essere considerata il vero inizio, dopo anni di lavori preparatori, di Expo 2015 perché lì si è iniziato a pensare e a scrivere il documento di analisi e di impegni che costituirà il lascito della manifestazione e che consentirà di fissare obbiettivi a breve, medio e lungo termine, dalla lotta agli sprechi, alla riduzione del consumo di suolo, alla promozione dell'efficienza energetica e dell'uso delle fonti rinnovabili, fino alla tutela delle biodiversità, ai modi di produrre, di costruire e di consumare che possono e devono caratterizzare l'uscita dalla crisi di questi anni.
Expo sarà tutto questo. Chi si attende, pensando ad Expo, di vivere un avvenimento paragonabile ad una Fiera Campionaria o al Salone del Mobile, si troverà di fronte a qualcosa di molto diverso e più importante: non uno spazio commerciale, ma un'occasione per confrontare produzioni, idee, innovazioni degli oltre 130 Paesi che parteciperanno, pensando al futuro del Mondo.
Purtroppo in questi anni si è parlato troppo poco di tutto ciò. Expo è diventata oggetto di discussione prima per i litigi tra le istituzioni che fino al 2011 hanno impedito di avviare i lavori e il progetto restando impastoiati nelle beghe su chi doveva comandare e che cosa; poi ci sono stati i tentativi, scoperti dalla magistratura, di aggiustare gli appalti delle opere che hanno accreditato l'idea che i grandi eventi siano automaticamente occasione di corruzione e malaffare. Oggi, anche da questi punti di vista possiamo guardare con ottimismo ad Expo: il lavoro di Raffaele Cantone e della nuova Autorità Anticorruzione sta monitorando preventivamente tutti gli appalti grandi e piccoli e garantisce sulla legalità; i protocolli antimafia hanno prodotto un filtro che con 42 aziende allontanate per possibili rapporti con la criminalità organizzata ha funzionato e l'impegno di lavoratori e aziende che hanno fatto funzionare per venti ore al giorno il cantiere sul sito di Rho-Pero consente di pensare con fiducia che l'inaugurazione del 1 maggio vedrà tutto pronto.
Ci sono tutte le condizioni perché Expo sia un successo, possa mettere in evidenza le eccellenze della nostra città e del nostro Paese, un appuntamento a cui potremo guardare con orgoglio per ciò che succederà dal 1 maggio in poi ma, soprattutto, per come segnerà le politiche alimentari, agricole e energetiche del mondo nei prossimi decenni.
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