Tuteliamo la biodiversità agraria e alimentare
La FAO ha stimato una perdita della nostra biodiversità, negli ultimi cent'anni, in una cifra vicino al 75% delle cosiddette specie alimentari principali; noi oggi abbiamo poco più di 120 specie di piante coltivate che forniscono il 90% degli alimenti, ma sono solo dodici le specie vegetali e cinque quelle animali che forniscono più del 70% dei nostri alimenti. Condividendo queste analisi, lo scorso fine dicembre, la Camera dei Deputati ha approvato in prima lettura una proposta di legge che stabilisce i princìpi per l'istituzione di un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, finalizzato alla tutela delle risorse genetiche locali dal rischio di estinzione e di erosione genetica.
Il tema oggi, anche alla luce delle scelte che il nostro Paese ha compiuto in materia di Ogm (attualmente siamo in un regime di deroga e non introduzione di sementi ogm alle coltivazioni italiane), non è tanto sperimentare modificazioni genetiche nelle varietà e nel materiale genetico che abbiamo per resistere ai mutamenti climatici, ma invertire questa rotta caratterizzata da una continua perdita. Si tratta di proteggere e recuperare il nostro patrimonio della biodiversità, sostenendo modelli di sviluppo locale adeguati, contrastando i mutamenti climatici, limitando il consumo di suolo ed impedendo il suo dissesto.
Il punto non è aiutare le mele a non avere «ticchiolature», ma recuperare un patrimonio in via di scomparsa. La biodiversità agricola è prima di tutto il frutto del lavoro di adattamento, conservazione, selezione realizzato dall'agricoltura. Ed è la biodiversità che fornisce materia prima agli agricoltori ed agli scienziati per migliorare la produttività, la qualità delle colture. In attesa di Expo 2015, straordinaria occasione per riflettere sulla cultura dell'alimentazione e sugli sforzi per aumentare la produzione alimentare dei paesi non-autosufficienti, questa proposta di legge indica una via per conservare e miglorare e valorizzare il nostro immenso patrimonio agrario e alimentare.
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