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Le priorità del governo

Scritto da Emanuele Fiano.

Emanuele FianoNote di Emanuele Fiano, Capogruppo PD in Commissione Affari Costituzionali.
L’abrogazione del porcellum attraverso l’approvazione di una legge elettorale di salvaguardia è un modo per assicurare agli italiani che non si tornerà più a votare con un sistema assurdo che toglie loro potere di scelta ed indebolisce la nostra democrazia. Al termine del processo di riforme, indicato oggi con chiarezza dal presidente Letta, potremo adottare un nuovo sistema elettorale che ne sia conseguenza.
Ma sgombrare intanto il campo dal porcellum è il modo migliore per dimostrare la reale volontà di portare avanti le riforme e per questo obiettivo tutte le forze politiche devono dare il loro deciso contributo.

Legge elettorale e provvedimenti economici sono le priorità del Governo che ne garantiscono la tenuta, perché se non si faranno queste poche cose sarà lo stesso Letta a staccare la spina. Serve mettere in salvaguardia la questione della legge elettorale: o abolendo il porcellum o facendo già delle correzioni dopodiché c'è un percorso più complesso sulle forme di Governo. E poi in materia economica: evitare aggravi fiscali per gli italiani: il punto di iva in più e finanziare gli ammortizzatori sociali.

Parlamento e governo trovino soluzioni adeguate per evitare il congelamento anche per il 2014 del blocco delle progressioni di carriera, dei meccanismi retributivi e degli adeguamenti annuali per tutto il personale dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, così come a suo tempo previsto da un ordine del giorno sottoscritto da Pd e Pdl e approvato dal governo Monti. Nel suo discorso d’insediamento il premier Letta ha giustamente sottolineato la specificità di questi comparti sui quali spesso ricade l’onere di tenuta sociale del paese in un momento di crisi così acuta. Mi auguro che i pareri che le commissioni parlamentari esprimeranno nei prossimi giorni sugli atti di governo riguardanti sia l’armonizzazione del trattamento previdenziale che il blocco della contrattazione e degli adeguamenti degli stipendi terranno perciò conto di questa necessità.

La proposta di legge presentata oggi al Senato dal Partito democratico prevede nient'altro che l'attuazione dell'art. 49 della Costituzione sui partiti, rimasto disatteso per troppo tempo nonostante i richiami anche del Capo dello Stato. Si tratta peraltro di un progetto di legge già depositato nella precedente legislatura quando ancora tra i banchi di Camera e Senato non sedevano i parlamentari del M5S. L'urgenza di una legge sulla democrazia interna e la trasparenza dei partiti è stato uno dei temi più importanti del programma elettorale del Pd nell'ultima campagna elettorale. Ci meraviglia quindi questa lettura strumentale da parte di chi a parole invoca case di vetro. Dovrebbero essere invece gli stessi militanti e parlamentari del M5S a chiedere insieme a noi una piena attuazione di una vita completamente democratica dei partiti e di un controllo trasparente nell'esclusivo interesse di tutti cittadini.
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