Difendere il credito cooperativo in Europa
Articolo di Patrizia Toia pubblicato da Vita.
Avreste detto che durante la crisi le banche più resilienti sarebbero state quelle di credito cooperativo? E’ proprio una bella soddisfazione per chi crede che un modo diverso di fare economia e finanza è possibile.
Al Parlamento Europeo di Bruxelles le banche cooperative europee si sono ritrovate per un dibattito con accademici e stakeholders, organizzato da EACB (che rappresenta oltre 4000 banche con 217 milioni di clienti), al quale sono intervenuta, in quanto relatrice del rapporto sull'economia sociale di mercato e ora di un nuovo rapporto sul ruolo delle cooperative nel superamento della crisi. E’ stato presentato uno studio dell'ILO sulla resilienza del modello cooperativo in tempi di crisi dove si dimostra, dati alla mano, che mentre molte grandi banche hanno lottato per sopravvivere alla crisi economica globale (e alcune hanno dovuto essere salvate) le banche cooperative finanziarie hanno resistito e nel complesso ne sono uscite rafforzate, a dimostrazione di come questo sistema bancario alternativo sia più stabile ed efficiente.
Sono i numeri a parlare: le attività delle banche di credito cooperativo sono cresciute del 10% nel periodo 2007-2010, i clienti sono aumentati del 14% e solo il 7% di questi istituti ha subito perdite durante la crisi, anzi, nel complesso le loro riserve sono aumentate di oltre il 14%. Un altro dato significativo, in questa fase di pesante credit crunch è che la concessione di prestiti da parte di queste banche è diminuito leggermente nel 2008, per poi crescere del 7,6% e del 5,3% nel corso dei successivi due anni. Stiamo parlando di un sistema di banche presente in venti paesi europei, con 24 reti di banche di credito cooperativo locali che riesce a raggiungere le persone più povere ed ha un impatto economico significativo. La differenza sta nel modello alternativo che invece di perseguire il profitto si concentra sulle persone, sul territorio e sulla conoscenza diretta. Ed è proprio questa specificità la garanzia della loro resistenza.
La sicurezza e l’affidabilità sono nel DNA di queste banche, modello economico alternativo e vincente, motore di sviluppo locale, democrazia economica, partecipazione e responsabilità sociale. Per questa ragione voglio assicurare a tutto il mondo delle banche di crediti cooperativo che anche se il legislatore europeo non è una testa unica, io ed altri colleghi faremo in modo che quanto stiamo approvando in questi giorni, a partire dalla direttiva Bank Recovery, riconosca il pluralismo bancario e salvaguardi la specificità di questo settore, in modo che le norme siano confacenti. Lo abbiamo già fatto nel Meccanismo Unico di Supervisione Bancaria, dove si è raggiunta una posizione avanzata che riconosce nei fatti l'importanza e la specificità di realtà come quelle cooperative, attraverso un sistema in cui la supervisione unica della BCE si esercita con diversa intensità a seconda della dimensione della banca.