Sosteniamo Libera contro le mafie
Delle tante notizie di questo ultimo scorcio d'estate quella delle minacce di morte rivolte a don Luigi Ciotti mi ha veramente colpito. Il fatto che sia stato il carcerato Totò Riina a farle, con tutta l'esplicita violenza del linguaggio, mi fa riflettere sul fatto che un detenuto simile dovrebbe scontare la sua pena in totale isolamento. Mi hanno colpito la giusta reazione del mondo della politica (in primis il presidente del Senato Piero Grasso), ma soprattutto la reazione di don Ciotti al quale rivolgo la mia solidarietà e stima personale. Il sacerdote piemontese, presidente e instancabile animatore dell'associazione antimafie "Libera", si batte da oltre vent'anni affinché la cultura mafiosa non attecchisca nel tessuto sociale. Ciotti non si arrende di fronte alle piccole e grandi illegalità che spesso si infiltrano e deturpano gravemente il nostro Paese. Grazie a lui i beni confiscati alle mafie stanno diventando in tante parti d'Italia, con fatica e non senza problemi, delle cooperative e delle onlus per dare lavoro e speranza ai giovani.
Don Ciotti è fermamente convinto che, costituendo nei giovani una solida cultura della legalità e della solidarietà, il fenomeno mafioso si possa definitivamente estirpare. Per questo si batte in tutta Italia con centinaia di associazioni antimafie e per questo non si arrenderà di fronte alle gravi minacce di un pericoloso detenuto. I partiti e la politica diano il loro sostegno a questa lotta delle "coscienze libere" dalle mafie, ascoltando le tante istanze di giustizia e solidarietà che vengono da "Libera" e trasformandole in atti legislativi.