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30 milioni del bilancio regionale per un referendum

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara Valmaggi Questa settimana Il bilancio che esce dall’Aula consiliare questa settimana è ben al di sotto delle necessità della nostra regione, minato al suo nascere dalla decisione del centrodestra di spendere 30 milioni di euro dei cittadini lombardi per un referendum inutile, che non avrà nessun effetto pratico e che serve solo alla Lega per piantare una bandierina ideologica di finto autonomismo. Le regioni speciali non servono a nessuno, serve piuttosto, come sta facendo il governo, lavorare nel solco del taglio dell’Irap del 10% e della detassazione del 15% sui nuovi investimenti.
Invece no, tutto blindato per quei 30 milioni di euro gettati al vento per l’orgoglio lombardo. Sarebbero stati necessari invece ben altri interventi utili al rilancio dell’economia e per dare quel lavoro che troppo spesso manca.
Al Pd sono stati bocciati la gran parte degli emendamenti che facevano forza su quei soldi che la maggioranza ha deciso di sperperare. Solo alcuni temi sono riusciti a passare tra le strette maglie della maggioranza. Tra questi l’appostamento di risorse aggiuntive utili a dare continuità alla sperimentazione “Ambulatori aperti”, e le risorse per i servizi sociali dei Comuni, per anziani, minori e disabili, che erano state tagliate nel Fondo Sociale Regionale 2014.

Per quanto riguarda la sperimentazione “Ambulatori aperti” questa verrà estesa a tutta la Lombardia e con priorità agli ospedali pubblici. L’ordine del giorno che abbiamo presentato era generato dalla convinzione che solo con risorse adeguate può essere data continuità alle attività previste ed estendendola a tutte le strutture del territorio si passa velocemente alla messa a regime effettiva. Già nell’ottobre scorso il PD aveva proposto di allargare gli orari delle prestazioni diagnostiche e ambulatoriali per abbattere le liste d’attesa. Ora, con la certezza della copertura finanziaria, si può finalmente dare una risposta a tutti quegli utenti, 13mila secondo i numeri diffusi dalla Regione, che aspettano da mesi di poter effettuare visite ambulatoriali ed esami diagnostici e sono finora rimasti in coda. Fermo restando che sarà fondamentale mantenere l’impegno di effettuare il monitoraggio della regolare turnazione tra ore lavorate e ore di riposo dei dipendenti coinvolti nel progetto, che anche alla luce del turn-over si trovano a fare orari molto estesi. Occorre tenere sotto controllo sia il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che il livello di qualità e sicurezza delle prestazioni rese in queste fasce serali e del fine settimana.
Il ripristino delle risorse per i servizi sociali dei Comuni, per anziani, minori e disabili, che erano state tagliate nel Fondo Sociale Regionale 2014 è l’altro punto su cui abbiamo conseguito il risultato atteso. Il fondo è lo strumento economico con cui Regione Lombardia sostiene la rete dei servizi sociali consentendo ai Comuni di programmare e coordinare l’offerta. L’Assessore al Bilancio, Garavaglia, e quello alla Famiglia, Cantù, hanno accolto le nostre richieste – anche sostenute dal Forum del Terzo Settore e dai sindacati – rendendo disponibili 12 milioni di euro resisi disponibili da avanzi di passate gestioni già destinati al Socialeper i Comuni. Sarebbe stato difficile mantenere un livello accettabile di politiche territoriali dei servizi sulle quali tanto hanno investito gli enti locali e il Terzo Settore negli ultimi anni. Dare certezza di queste risorse e continuità al fondo sarà uno dei compiti su cui ci impegneremo anche in futuro.

 

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