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Ricucitura delle aree e intervento antidegrado

Scritto da Ada Lucia De Cesaris.

Ada Lucia De Cesaris
Intervista di Repubblica.

De Cesaris c'è un po' anche la sua firma in questo accordo visto che la base del documento è la stessa che lei disegnò come assessora all'Urbanistica e vicesindaca. Questa volta il piano si trasformerà davvero in cantieri?
"Bisogna essere prudenti perché il passaggio in Consiglio comunale non è mai scontato. Ma questa è un'occasione importante per il futuro della città e sono contenta di aver dato un contributo sostanziale: voglio credere fortemente che la trasformazione stia arrivando alla meta".
Quando l'accordo naufragò in aula lei non era più in carica, ma perché la giunta Pisapia non riuscì a condurlo in porto?
"Allora non ci fu la volontà politica di portarlo a termine, l'accordo non venne difeso. In questo anno, invece, il sindaco e l'assessore Maran hanno guidato il percorso, rispettato un impegno della campagna elettorale e fatto un ottimo lavoro evidenziando ulteriormente alcuni aspetti".
Che cosa è cambiato?
"Mi sembra in gran parte confermato il lavoro fatto, che anche allora partì dalle esigenze e dall'ascolto della città. Sicuramente la trattativa per noi fu meno facile perché chi gestiva le Ferrovie era meno disposto al confronto e a trovare soluzioni di mediazione".
Quali sono stati i miglioramenti?
"È stato importante aver ulteriormente rafforzato l'equilibrio tra sviluppo, verde e servizi. Una volontà che era già presente nel precedente testo e in alcune previsioni del Pgt, come quella ad esempio che impone un grande parco, oggi confermato come oasi verde, a San Cristoforo. Anche la ridistribuzione nei diversi scali dell'edilizia convenzionata è positiva, ma sempre il Pgt non pone limiti: in fase di attuazione le quantità eventualmente possono essere aumentate. L'idea più innovativa riguarda l'introduzione di concorsi pubblici: saranno una garanzia di qualità architettonica".
Quale Milano nascerà dagli scali?
"Questo è il primo atto che consentirà l'avvio del recupero reale delle periferie, dalla ricucitura dei quartieri al superamento del degrado di alcune aree".
C'è ancora chi teme speculazioni.
"Già le proposte degli architetti in questo anno hanno reso evidente come l'accordo punti a un vero intervento di rigenerazione di pezzi di città abbandonati e in parte degradati che niente ha a che vedere con obiettivi di speculazione".
C'è un progetto che la convince?
"Quello di Cino Zucchi che non solo dimostra come l'accordo sia equilibrato, ma consente di capire come modernità, verde e sostenibilità possano convivere e diventare la base dello sviluppo futuro di queste aree e quindi dell'intera città".
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