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Le riforme per il Paese e le politiche PD

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Proverò a sottolineare il fatto che c’è un’idea di Paese in ciò che stanno facendo il PD e il Governo Renzi, che attraversa le riforme (alcune già attuate e altre progettate), tutto il lavoro di questi sette mesi e gli interventi radicali per cambiare il nostro Paese.
Oggi l’Italia vive una crisi economica molto pesante, la ripresa economica annunciata, in Europa non c’è stata e, nonostante gli sforzi di risanamento dei bilanci del Paese (o forse proprio a causa del fatto che per risanare i bilanci non è stato possibile investire sul futuro), abbiamo perso competitività e, soprattutto, siamo in recessione. Questo Paese ha bisogno di interventi urgenti e di riforme profonde, sapendo che questo può significare anche dover rimettere in discussione assetti, privilegi e abitudini radicati nella nostra società.
Per raggiungere l’obiettivo stiamo mettendo in campo una serie di riforme che sono collegate tra loro: in esse è contenuta l’idea di come bisogna cambiare il Paese. Questa idea viene perseguita nell’unico modo in cui è possibile farlo e cioè con un Governo che lavora per realizzare al più presto le riforme. Questo cambia inevitabilmente anche il modo di intendere i rapporti con le parti sociali rispetto al passato.

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La Buona Politica

Scritto da Giovanna Corchia .

La buona politicaHo partecipato attivamente alla vita di partito a partire dagli incontri nel 2008 che preparavano la nascita del nuovo partito, il PD, nato dalla fusione – anche se mai pienamente raggiunta – dei DS con la Margherita.
Ho dato un contributo attivo ai seggi per le varie primarie, sia per le Amministrative che per le Politiche. Ho partecipato con entusiasmo e pieno coinvolgimento alle campagne elettorali incontrando tante persone e distribuendo materiale vario, ma soprattutto usando la parola e argomentando là dove era possibile. Ho raccolto firme per i referendum sull’acqua pubblica, contro il nucleare e altri di rilievo.
Ho anche avanzato proposte che potessero qualificare il nostro partito come quello del fare, dell’agire nell’interesse di tutti.
Credo che nel partito a tutti i livelli ci siano molte presenze attive e desiderose di dare un contributo al Bene Comune ma anche molte altre che spesso dimenticano cosa hanno detto, promesso in campagna elettorale, che spesso sono autoreferenziali.

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Lavoro: ecco cosa prevede il Jobs Act e i motivi della riforma

Scritto da Rosa Aimoni.

Rosa AimoniArticolo pubblicato da Report Online.
Cosa prevede in sintesi la famosa riforma del lavoro, che si sta discutendo in questi giorni in Parlamento?
Premetto che non è mio intento, in questo scritto, difendere o criticare la riforma. Il mio obiettivo è invece quello di spiegare al lettore i motivi che stanno alla base della stessa (in termini giuridici la ratio legis).
La riforma del lavoro, denominata Jobs Act, consiste in una serie di cambiamenti che riguardano il famoso articolo 18, relativo alla giusta causa, ma non solo.
Prima di tutto, bisogna dire che il Job Act, se sarà promulgato, assumerà la veste di Decreto Legislativo. Che cosa sono i Decreti Legislativi? Sono quelli che il Governo delibera sul delega del Parlamento, che emana, a questo fine, un disegno di legge contenente le direttive che lo stesso Governo dovrà seguire.
Non bisogna confondere il Decreto Legislativo con il Decreto Legge, un altro strumento legislativo previsto dalla nostra Costituzione.

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Introduzione del reato di depistaggio

Scritto da Ezio Casati.

Ezio CasatiRecentemente la Camera dei Deputati ha approvato una proposta di legge che mira ad introdurre nel codice penale un nuovo reato. Si tratta del reato di depistaggio e inquinamento processuale, che andrebbe (quando approvato dal Senato) a sostituire il vecchio reato di "frode processuale". Una fattispecie penale che non consentiva di punire adeguatamente chiunque si fosse macchiato di sviare - depistare - inquinare un procedimento di indagine penale. Con questa proposta di legge, presentata dal collega del Pd Paolo Bolognesi - presidente dell'associazione "Vittime della strage di Bologna" - si indende colamare una lacuna evidente del nostro ordinamento.
L’esempio per eccellenza è quello della scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, in cui il PM si è visto costretto a contestare, in mancanza di altre fattispecie, la fattispecie di furto aggravato.

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