La solidarietà concreta non aspetta la fine della pandemia

Mentre molte situazioni sembrano dirci che "quest'anno non sarà Natale", ha riflettuto Delpini, "mentre si è deciso che tutto sia sospeso, rimandato, e si è fatto di tutto per ingombrare la mente e le parole di ogni minuzia e di ogni apprensione, gli angeli si presentano in ogni parte della terra per lodare Dio e annunciare: poiché in quella notte è nato Gesù, oggi puoi rinascere tu".
Abbiamo rimesso al centro la dignità delle persone

Ora è tempo di curare il bisogno

"Lo sto dicendo in questi giorni - ha aggiunto - dobbiamo avere la capacità di coniugare il giorno per giorno, dove nel giorno per giorno soprattutto ci deve stare a cuore il bisogno, con una idea di rilancio della città che andrà nel tempo. Però questo è il momento della cura del bisogno".
"E' un Natale particolare per tutti: è ovvio che dobbiamo abituarci a un bisogno che almeno in una fase iniziale anche post pandemia sarà ancora più evidente - è la riflessione del sindaco -. Le file fuori sono lunghe ma la cosa che consola è che le file dentro di persone che si danno da fare sono altrettanto lunghe. Dobbiamo essere fieri di appartenere ad una città che affronta il bisogno con tanta solidarietà perché tanti di noi ancora si danno da fare.
A Natale no al consumismo
