Usciamo dal totonomi
"Uscire dal totonomi, ma scegliere un presidente dentro un quadro politico che consente all'Italia di non smarrire il percorso costruito in questi anni. Le figure ci sono, è evidente che la candidatura di Berlusconi non corrisponde a quei criteri". Lo ha detto il deputato Pd Piero Fassino alla direzione dem allargata ai gruppi Parlamentari. "Sono d'accordo con l'impostazione di Enrico - ha detto - Il messaggio del Pd deve essere chiaro e netto, unitario. Va detto con forza che non sta scritto da nessuna parte che il centrodestra ha la prelazione nell'avanzare una candidatura, i numeri non gliela danno. Nessuno dei due schieramenti è in grado di pretenderla e questa è la prima ragione per la quale serve una intesa, un accordo. Serve una convergenza su una figura che sia capace di essere autorevole, garante e in grado di rappresentare il Paese nel modo più autorevole. Occorre un accordo politico che garantisca di arrivare alla fine della legislatura".



Il presidente del Parlamento Ue David Sassoli avrà i funerali di Stato e sarà omaggiato dalle più alte cariche italiane ed europee. La commozione trasversale per la prematura scomparsa dell'esponente del Pd, nelle prossime ore, avrà Roma come protagonista.
"In una fase come questa, in cui siamo ancora in un’emergenza pandemica ma in cui c’è una maggioranza larga che si è assunta la responsabilità di governare il Paese, al di là delle differenze che ci sono tra di noi, per uscire dalla crisi dovuta alla pandemia, per gestire il PNRR senza perdere i soldi che arrivano dall’Europa, è evidente che abbiamo bisogno ancora di più di un Presidente della Repubblica che sia rappresentativo dell’unità del Paese, che possa essere riconosciuto da tutto il Paese come il Presidente di tutti. Per questo, fin dall’inizio, stiamo dicendo che il Presidente della Repubblica non può essere un leader di partito o una figura divisiva. Il fatto che il centrodestra insista sulla candidatura di Berlusconi smentisce la volontà di fare un tavolo che porti ad un Presidente sostenuto da una larga maggioranza e che tutti - in primis Salvini - hanno esplicitato in queste settimane.
"Il Comune di Milano si costituirà parte civile". Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala commentando al Tg1 gli sviluppi dell'inchiesta sul branco che ha molestato diverse ragazze la notte di Capodanno. Il sindaco ha inoltre chiesto scusa a nome suo e della città.