Canton Ticino cassa deposito di evasori e criminalità organizzata

«Non parlo di soldi all’estero, se qualcuno ce li ha portati sono affari suoi. Ma mi dicono che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi». E’ quanto affermato da Matteo Salvini l’altra sera nella trasmissione di Porta a Porta, a proposito di «soldi tenuti sotto il materasso», per cui «soldi sostanzialmente nascosti» e quindi da tassare.
Salvini però sbaglia quando sostiene che sarebbero affari degli italiani i denari portati all’estero, in quanto si tratta di soldi frutto di reati. E non solo di evasione fiscale, ma anche di traffici illeciti controllati dalla criminalità organizzata.
Ma non doveva essere un anno bellissimo?

Un quadro peggiorato da una condizione di instabilità politica che vede un Governo tenuto insieme solo dalla convenienza del momento del suo azionista di maggioranza Salvini ma attraversato da divisioni e tensioni che paralizzano e rendono ancora più dannosa per il Paese la sua attività (le vicende intervenute in questi giorni sul decreto Sblocca Cantieri ne sono la plastica rappresentazione).
Crimine capitale

Ringrazio per il coinvolgimento al convegno "Crimine Capitale" e per la discussione che si sta svolgendo. Sono molto d’accordo con molte delle cose che ho sentito fino ad ora e voglio sottolineare alcuni aspetti.
Innanzitutto, mi pare che dalle cose dette emerga con chiarezza il fatto che le mafie cambiano continuamente: c’è un processo continuo di cambiamento e ci sono più mafie, non c’è una mafia sola; sono organizzazioni diverse e, in questo momento, pare che la ‘ndrangheta sia la più radicata.
Sicurezza poca, propaganda molta

Quanto illustrato oggi al termine del consiglio dei ministri da Conte e Salvini ha poco a che fare con la vita delle nostre città: si punta il dito sugli sbarchi (ma non erano azzerati?) e ci si dimentica dei reali interventi che servono sia per la presenza delle forze dell’ordine nei luoghi più a rischio, sia degli interventi a carattere sociale per evitarne la ulteriore marginalizzazione.
Ogni giorno sono proprio loro a parlare dei rischi di furti e rapine, ma quando legiferano sembra che non sia questo il problema che li assilla.