Una crisi infinita

I dati Eurostat sui prezzi delle abitazioni nel primo quadrimestre del 2019 indicano che l’Italia è l’unico Paese – tra i 28 dell’Unione europea – a registrare ancora una volta un calo nell’ultimo anno: meno 0,8% rispetto al più 4% della media Ue, con i valori tornati ai livelli del 1997-98, sia pure con forti differenze regionali e locali.
Alla base c'è una sostanziale crisi di fiducia nell'investimento immobiliare, da parte dei risparmiatori. Insomma manca il mercato: se nessuno compra, i valori non salgono e, se i valori non salgono, nessuno compra.
Le Regioni: ruolo chiave nella revisione della nuova Europa

Il vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Carlo Borghetti, eletto consigliere regionale con il Partito democratico, ha partecipato al Secondo Comitato permanente della Calre, la Conferenza delle 75 Assemblee legislative regionali europee.
Durante i lavori, Borghetti, che rappresentava il consesso lombardo, è intervenuto relazionando sui progressi del gruppo di lavoro della Calre da lui coordinato, quello sul tema delle diseguaglianze di salute nei sistemi sociosanitari regionali europei.
Indagine sulle ingerenze di Paesi stranieri in Europa

L’Europarlamento avvierà la riforma della governance Ue per chiedere più poteri democratici. Pronta anche un’inchiesta sulle ingerenze esterne, Russia in testa. Il neopresidente David Sassoli non ha dubbi: «Ci siamo ripresi il cantiere europeo».
Archiviata la complessa disfida che ha condotto Ursula von der Leyen al vertice della Commissione Ue, il secondo “numero uno” italiano dell’assemblea comunitaria prevede una «legislatura politica e pragmatica», obbligata a dare «risposte concrete ai problemi della solidarietà, all’immigrazione, alla coesione sociale, allo stato di diritto». Esulta per la vittoria europeista e ammette col sorriso di essere «finito nel frullatore», però concede di prenderla «come un privilegio e non certo come un peso».
Le armi e la politica

Articolo pubblicato da Cespi.
Ogni qualvolta scoppia un conflitto armato, la diplomazia internazionale, per dare forza alla propria iniziativa di mediazione, ammonisce: “non c’è soluzione militare, la soluzione deve essere politica”. Naturalmente non si può che essere d’accordo. E tuttavia se guardiamo a quel che succede nella realtà, quella affermazione appare assai meno scontata.
Da nove anni la Siria è scossa da una guerra civile sanguinosa che ha prodotto migliaia di vittime, distruzioni di intere città, milioni di profughi e sfollati.
Ogni qualvolta scoppia un conflitto armato, la diplomazia internazionale, per dare forza alla propria iniziativa di mediazione, ammonisce: “non c’è soluzione militare, la soluzione deve essere politica”. Naturalmente non si può che essere d’accordo. E tuttavia se guardiamo a quel che succede nella realtà, quella affermazione appare assai meno scontata.
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