Serve un progetto per il rilancio del Sud
Il PD ha indetto una Direzione Nazionale sul Sud dopo che è uscito un rapporto che racconta di un Mezzogiorno che cresce meno della Grecia in un Paese in cui il Nord cresce più della Germania. C’è, quindi, un’attenzione da parte del Partito Democratico al tema che è stato posto e che mostra che nel nostro Paese c’è un problema serio di disomogeneità e disuguaglianze forti.
Di fronte a questo scenario non credo che si possano cercare delle scorciatoie: i problemi del Sud sono profondi ed è chiaro che servono anche classi dirigenti in grado di imprimere una svolta ma sbaglia chi cerca di scaricare tutte le responsabilità sugli attuali nuovi governatori delle Regioni meridionali perché i problemi hanno origini datate, vengono da lontano.
Riforme istituzionali
Non mi piacciono gli atteggiamenti idolatrici nei confronti di Matteo Renzi, che pure ho votato, alle primarie, dopo aver scelto Bersani, la volta prima, essendomi via via convinto che, dopo il “flop”, per il PD, delle ultime politiche, fosse assolutamente necessario uno “scossone”. Del “premier” non condivido taluni atteggiamenti un poco “guasconeschi”, o, se vogliamo, da toscanaccio, e sono per un partito in qualche misura “plurale”, o comunque piuttosto inclusivo che non escludente. Sono stato abituato del resto, io, che sono di “quei tempi”, i tempi della DC moroteo-zaccagniniana e, al nord, marcorian-granelliana (mi riferisco a Giovanni Marcora e a Luigi Granelli, noti, splendidi esponenti della sinistra DC milanese), all’idea che la politica fosse anche, se non soprattutto, “mediazione”.
Le riforme vanno sostenute
Alla crisi della politica non si risponde «chiudendosi in un ghetto bensì attraverso riforme del Paese e della politica che restituiscano credibilità ai partiti. Le riforme messe in campo da Renzi vanno sostenute perché corrispondono ad aspettative diffuse». Piero Fassino, sindaco di Torino e ultimo segretario dei Ds, interviene nel dibattito sul Pd e la sinistra con una intervista a l’Unità. «Le ragioni di Staino sono fondate, giuste, la risposta di Cuperlo mi è parsa sulla difensiva. Ma una sinistra difensiva è destinata a essere sconfitta in un mondo veloce come oggi. Se non guida il cambiamento sarà subalterna».
Il bicameralismo va rivisto
Quello di Giorgio Napolitano «è un invito alla coerenza e corrisponde a quello che abbiamo sempre detto, che le riforme vanno fatte”. Lo dice Ettore Rosato, capogruppo del Pd nell’intervista al Corriere della Sera che aggiunge: “peraltro non entra nemmeno nel merito di tutti gli aspetti emendativi, richiama contro il rischio di cominciare tutto da zero, quando diceva le stesse cose da presidente della Repubblica tutti lo applaudivano”. Per Rosato: “la riforma del bicameralismo perfetto è il motivo stesso per cui questa legislatura è ancora in corso, perché esiste un impegno sulle riforme, fra l’altro suggellato in Parlamento al momento del prolungamento del settennato di Napolitano. Per questo non è stata sciolta la legislatura, e siamo a un passo dal risultato”.