C’è bisogno di più collaborazione nella società, sia a livello nazionale che a livello locale e interpersonale. Vorrei vedere in circolazione meno critiche negative, dispregiative, insulti, polemiche: queste seminano nella gente paure, divisioni o addirittura disgregazione e odio, che non fanno per niente bene, né alla politica né ai cittadini. Anche i mezzi d’informazione dovrebbero diffondere meno volgarità e aggressività e più obiettività. Vorrei vedere praticata quella critica vivace, intelligente, costruttiva, creativa, propositiva e rispettosa dell’altro, perché è il sale della democrazia; quella critica che unisce, che fa scattare la collaborazione.

I dati del rapporto 2015 sull'antisemitismo del Cdec, di Vox e del Pew Research Center sono molto forti, mi colpisce che un italiano su 5 abbia pregiudizi sugli ebrei. In Italia certi comportamenti ed espressioni di gruppi di estrema destra sono troppo tollerati.
Parte della magistratura considera in modo contraddittorio espressioni di gruppi di estrema destra e in Italia tolleriamo troppo la presenza di gruppi politici e pseudo-politici che si presentano alle elezioni politiche e sono anche alleati di partiti presenti in Parlamento. E' una cosa incredibile e inaccettabile.

Milano può essere la città test per la questione immigrazione: siamo pronti a farlo, ma serve la collaborazione di tutti. Del governo, che deve fornirci gli strumenti adeguati, creando un organismo specifico. E degli altri comuni della Città metropolitana, che devono fare la loro parte: è quello che dirò ai sindaci lunedì, domani". Sabato il sindaco Beppe Sala ha visitato l'hub per i migranti in via Sammartini: per rendersi conto di persona di quanto sta facendo la macchina dell'accoglienza milanese. Ma, anche, di cosa serve per non far saltare gli ingranaggi.

Nella prima riunione del Consiglio di Municipio 7 non si è fatto praticamente nulla se non convalidare gli eletti. Non è stato eletto il Presidente di Consiglio, perché il centrodestra non aveva ancora raggiunto un accordo.

Durante la seconda seduta, dove bisognava necessariamente eleggere il Presidente di consiglio, finalmente, i nostri prodi sono riusciti ad esprimere un nome condiviso.

Nella terza convocazione il centrodestra non aveva il numero legale ma nonostante ciò, le minoranze in modo responsabile sono rimaste in Aula e hanno permesso lo svolgimento della seduta.