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L'UE deve parlare al cuore

Written by Patrizia Toia.

Patrizia ToiaE' con grande preoccupazione, soprattutto per i giovani che ne pagheranno le conseguenze, che accogliamo il risultato del referendum britannico. Ha vinto la propaganda euroscettica fatta di menzogne e xenofobia.
Una propaganda che ha 'incantato' le persone, facendo leva sui reali bisogni e sui problemi irrisolti, che saranno ancor più gravi in una piccola Gran Bretagna isolata e che peggioreranno la condizione di coloro che sono già i meno tutelati.
Ora bisogna imparare la lezione.
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Più crescita e innovazione, sicurezza e migration compact

Written by Matteo Renzi.

Matteo Renzi
Lettera pubblicata dal Sole 24 Ore.

La più grande sconfitta degli ultimi anni – il no al referendum britannico – può diventare l’occasione più interessante per il rilancio del disegno europeo. Suona come un paradosso, lo so. Ma è la realtà. «Europa, svegliati», titola Il Sole 24 Ore il suo editoriale di ieri. Ci siamo svegliati male, venerdì mattina. Tutti. I primi messaggini che ricevevo, non da addetti ai lavori, avevano lo stesso tenore: che impressione! Impressione, emozione, sentimento.
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L'Europa e la Brexit

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento a SkyTg24.
La posizione del Governo italiano sulla Brexit è condivisa da molti: non sottovalutiamo il voto inglese, pesa come un macigno sulla questione europea e va affrontato subito, non possiamo attendere perché occorre anche dare un segno di rispetto verso il voto dei cittadini. Prendiamo atto che è stata fatta questa scelta, non apriamo una fase infinita di trattative e discussioni e di ricerca di possibili ritorni indietro ma affrontiamo la questione per quello che è: cioè bisogna mettere in campo un’Europa che sia convincente per i cittadini per le risposte sociali sul lavoro e sulla vita di tutti i giorni che riesce a dare.
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Ora un’Europa più vicina ai Paesi membri

Written by Achille Colombo Clerici.

Achille Colombo Clerici “Molto opportunamente Giuseppe Sala, neosindaco di Milano, ha candidato la città ad ospitare l’Autorità bancaria che Londra, dopo il referendum, dovrà lasciare. Certo, Milano deve giocarsela con poli finanziari quali Francoforte e Parigi: ma il solo fatto che tale candidatura sia proponibile, rivela come l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea non sia da considerare foriera solamente di conseguenze negative. Se Londra è stata fino ad oggi la piattaforma principe europea di servizi globali finanziari e bancari, meta da decenni di molti nostri giovani che vi andavano per l'apprendistato e per la socializzazione in questo campo, ora si aprono orizzonti nuovi.
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