Dal Congresso una nuova responsabilità per Renzi

Articolo pubblicato dal magazine delle Acli.
Il IV Congresso nazionale del Partito Democratico, a pochi mesi dal decimo anniversario della sua fondazione nell’ottobre 2007, non era nato sotto i migliori auspici. La severa sconfitta nel referendum costituzionale del 4 dicembre scorso e le susseguenti dimissioni di Matteo Renzi dalla guida del Governo, la lunga polemica con la minoranza interna che faceva capo a Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema finita con una scissione (diciamo una fuoriuscita, visti i numeri tutto sommato modesti in termini di tesserati e rappresentanti istituzionali), la lenta erosione nei sondaggi a vantaggio del Movimento Cinquestelle, il malessere crescente nel gruppo dirigente sfociato con le dimissioni di Renzi anche dalla guida del Partito non erano sembrati un buon viatico per il nuovo appuntamento congressuale.
Il IV Congresso nazionale del Partito Democratico, a pochi mesi dal decimo anniversario della sua fondazione nell’ottobre 2007, non era nato sotto i migliori auspici. La severa sconfitta nel referendum costituzionale del 4 dicembre scorso e le susseguenti dimissioni di Matteo Renzi dalla guida del Governo, la lunga polemica con la minoranza interna che faceva capo a Pierluigi Bersani e Massimo D’Alema finita con una scissione (diciamo una fuoriuscita, visti i numeri tutto sommato modesti in termini di tesserati e rappresentanti istituzionali), la lenta erosione nei sondaggi a vantaggio del Movimento Cinquestelle, il malessere crescente nel gruppo dirigente sfociato con le dimissioni di Renzi anche dalla guida del Partito non erano sembrati un buon viatico per il nuovo appuntamento congressuale.
Dati definitivi delle primarie

I proprietari del Pd sono gli elettori

Continuo a pensare che le primarie del PD per scegliere il proprio Segretario Nazionale non siano un fatto privato, che riguarda solo gli iscritti o gli elettori del partito ma, al contrario, un evento che interessa la nostra democrazia.
Si può non essere d'accordo o non condividere l'idea di mettere nelle mani degli elettori la scelta dei candidati sindaci o del leader di una forza politica ma è indubbio che questa scelta ha introdotto un tema con cui tutti devono confrontarsi e che, ad oggi, rappresenta la risposta più forte alla crisi della politica e al distacco dei cittadini dai partiti.
La sinistra liberale ha rigenerato il PD
Ne è convinto Michele Salvati, primo teorico del Pd, che in un'intervista alla Stampa invita l'ex premier a ripensare alla struttura del partito. Le primarie, osserva, "non devono essere un feticcio, ma restano un grande strumento per tastare il polso dell'elettorato potenziale", "vanno usate con opportunismo, quando servono.