Nella città metropolitana di Milano le primarie del Pd sono state vinte da Nicola Zingaretti con il 68,2% dei voti, seguito da Maurizio Martina col 19,3 e da Roberto Giachetti con il 12,5. Non è però questo il risultato più eclatante, ma quello della partecipazione: nei 351 seggi allestiti hanno infatti votato 96.874 persone, cioè il 9,5% in più del 2017. "Abbiamo scommesso sulla partecipazione, e abbiamo fatto bene - ha commentato sui social la segretaria metropolitana Silvia Roggiani, soddisfatta perché "pur in un momento di sfiducia generale, è stato garantito il numero di seggi dell'altra volta, per raggiungere ogni quartiere di Milano e ogni comune della Città metropolitana".
"Evidentemente siamo al risveglio delle coscienze. Passino tutti gli slogan, ma quando si superano certi limiti la gente si risveglia e comincia a reagire". L'ex premier Romano Prodi, intervistato da Repubblica, commenta così il corteo antirazzista di Milano. Il riferimento è alle politiche del governo, e cioè a "chi ha impostato una politica di chiusura e di esclusione che è diventata intollerabile. Ecco perché ora si assiste al risveglio". Tra il corteo e le primarie del Pd "un legame diretto non c'è, ma un legame di sensibilità sì. Ed è la stessa cosa che mi ha spinto a fare l'appello per la partecipazione alle primarie. Di fronte allo stravolgimento della coscienza di un paese - osserva Prodi - bisogna rispondere usando tutti gli strumenti: quelli politici nel campo della politica, quelli sociali ed etici nel campo sociale. Sia chiaro, le primarie e la marcia antirazzista sono due cose totalmente diverse - ribadisce - però rispondono alle stesse preoccupazioni. La democrazia sta arretrando. Bisogna essere vigili".
A Beppe Grillo non è piaciuta la manifestazione contro le discriminazioni, che sabato ha portato nelle vie di Milano centinaia di migliaia di persone, "forse perché la gente di Milano non ha detto nessun 'vaffa'": è la risposta del sindaco Beppe Sala alle critiche dell'ex comico e fondatore del Movimento 5 Stelle. In un'intervista pubblicata sulle pagine milanesi del Corriere della Sera, Sala dice di trovarsi bene nel ruolo di sindaco: "ti permette di lanciare messaggi politici universali, come quello appunto di People, continuando a fare cose. Politica e concretezza".
"Credo che il vento nazionale cambierà davvero se altre realtà faranno quello sta facendo Milano. Se altri territori decideranno di mettersi in gioco, di provarci.
Un fiume di persone colorato e allegro. Una partecipazione straordinaria. Poco dopo la partenza del corteo antirazzista di Milano, c'è già un numero: "Siamo 200mila", aggiornato a distanza di due ore con un "oltre 250mila". Lo dice Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali in prima linea nell'organizzazione. E in effetti la coda della marcia non fa in tempo a muoversi per l'inizio della manifestazione che la testa è già in Duomo, a un paio di chilometri di distanza: la piazza è subito piena e la folla canta "Bella ciao". Tanti, tanti bambini. E un dragone cinese, in rappresentanza della numerosa comunità cinese. Felice il sindaco Beppe Sala, che vede nella giornata un segnale di un prima e un dopo: "E' un momento di grande cambiamento per il Paese, è questa la nostra visione dell'Italia.