
Me la ricordo bene la pioggia a Milano quel 25 Aprile del 1994. Venivamo dalla batosta del 27 e del 28 Marzo. Berlusconi aveva vinto, stravinto. La sinistra era alle corde. La “gioiosa macchina da guerra” era andata a sbattere contro un muro, e quel corteo del 25 Aprile si era trasformato in una dimostrazione di resistenza.
Volevamo dimostrare che la sinistra non era morta in Italia, che Berlusconi non rappresentava tutta l’Italia. Ad un certo punto, spuntò Bossi, circondato da un nutrito gruppo di leghisti, ci furono insulti e fischi, magari anche qualche spintone, ma io ricordo un applauso, sotto la pioggia, all'arrivo del “Senatur” in Piazza del Duomo, un applauso sorpreso ma compiaciuto.
Ci fu ovviamente»