Grillini complici e vittime della Lega

Nel corridoio del segretario sono rimaste le foto di Piazza della Signoria colorata dalle bandiere del Pd e una gigantografia di Matteo Renzi. Si può dire quindi che Nicola Zingaretti non ha paura di essere risucchiato dal passato. Anzi, pensa di aver già voltato pagina. «La lista unitaria è un’idea su cui non avrebbe scommesso nessuno. Invece è realtà. Siamo usciti dall’eterna contemplazione del presente e guardiamo avanti». I sondaggi dicono che il Partito democratico cresce, ma le forze di governo sono stabili oltre il 60 per cento, impongono l’agenda e giocano sul web a fare cane e gatto, maggioranza e opposizione. Come nel caso del sottosegretario Armando Siri coinvolto in un’inchiesta con presunti mafiosi.
Italia a rischio procedura di infrazione

Non stiamo parlando di un mero dettaglio tecnico parlamentare, ma di un problema che rischia di ripercuotersi sulle casse dello Stato italiano. Stiamo infatti ripiombando nella situazione precedente all’anno 2013, quando non si recepivano le direttive dell’Unione ed eravamo la maglia nera in Europa per il numero delle procedure di infrazione aperte nei nostri confronti e per le conseguenti multe.
Una Nuova Europa

Lega e M5S condannati alla marginalità a Strasburgo

Si prevede che il gruppo parlamentare formato da Salvini e Le Pen si fermerà all’8,3% del futuro Parlamento, e che non sarà in grado di formare una maggioranza neanche alleandosi con i Popolari. Ancora peggio il M5S che non si sa neanche se riuscirà a formare un gruppo autonomo o dovrà tornare da Farage con il cappello in mano.