Lega e M5S litigano per evitare che ci si concentri sui problemi economici

Intervento in tv a 7Gold.
Credo che, come succede ormai da settimane, Lega e M5S abbiano bisogno di studiare delle polemiche ad arte perché, in questa campagna elettorale permanente, ciascuno vuole cercare di mostrare le proprie bandiere e parlare al proprio elettorato, non interessandosi molto delle questioni che riguardano il governo del Paese. Inoltre, sembra esserci anche la volontà di nascondere che è stato votato un DEF che presenta un quadro della situazione economica del Paese veramente molto preoccupante perché si prevede che aumenterà l’IVA e aumenteranno le accise.
Cornaredo, servono i fondi per l'ex mobilificio

Arriva in Parlamento il progetto di recupero dell’ex mobilificio di Cornaredo confiscato nel 2009 alla ‘ndrangheta e assegnato al Comune ma ancora in attesa dei finanziamenti. Il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato, ha presentato un’interrogazione al presidente del consiglio Conte, per sapere "quali iniziative intende adottare il governo per garantire al Comune un esito positivo dell’istruttoria per l’assegnazione del finanziamento, se intende adottare misure di semplificazione delle procedure e della documentazione prevista ed eventualmente prorogare il termine in scadenza del 14 maggio 2019".
Un salario minimo europeo

"Non ho la tessera del Pd", precisa in un'intervista alla Stampa. Ma aggiunge: "Ho apprezzato l'apertura e la voglia d'unità di Zingaretti, un desiderio che non ho visto in chi guidava il partito prima di lui". Tempi maturi, dunque. Anche per una «nuova primavera», dopo quella che nel 201110 portò a guidare Milano. "Serve un salario minimo europeo pari al 60% dello stipendio medio di ogni Stato. Un'aliquota minima del 18% di tassazione per le multinazionali, anche del digitale. E poi una direttiva che azzeri le differenze di salario tra uomini e donne", dice Pisapia.
Insieme ai lavoratori

A otto mesi dal subentro di Shernon Holding srl nella gestione dell’azienda le condizioni sono davvero preoccupanti.
Shernon non ha mantenuto la promessa di ricapitalizzazione dell’azienda e ha comunque messo a disposizione una cifra insufficiente al rilancio del marchio.
Ad oggi i negozi e i magazzini sono vuoti e spesso necessitano di interventi di ristrutturazione, mentre la merce spesso è ritirata dai fornitori perché non pagata.