Chiusure in Lombardia

Da giovedì 22 ottobre la Lombardia - salvo decisioni diverse e nazionali del governo - entra in quello che è stato definito un "coprifuoco" dalle 23 alle 5 del mattino, scelto come soluzione tampone per ridurre i contagi da coronavirus che sono tornati a fare paura. Tra oggi e domani, quindi, il governatore Fontana, la sua giunta, i tecnici, i sindaci delle città capoluogo, i prefetti dovranno mettere a punto le regole di quella che ieri sera è stata annunciata come una proposta, e che il ministro della Salute Roberto Speranza ha già approvato, anche se non ancora per iscritto. Servirà una nuova ordinanza, a quel punto, che metta in fila tutte le regole, le cose permesse e i divieti. Vediamo, allora, quali sono i punti fermi e quali i nodi da sciogliere.
Città della Salute e della Ricerca

“Una buona notizia -sottolineano il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e la consigliera Carmela Rozza (Pd)- Abbiamo sollecitato la necessità in questa fase di messa a punto finale del progetto, di coinvolgere i dipartimenti dei due Istituti, fondamentale per arrivare a un progetto che risponda alle effettive esigenze di pazienti e operatori”.
Rigenerazione Urbana significa: alleanza, strumenti e risorse per promuovere cambiamento
Conosco bene le vicende di Via Gola, su cui ho presentato anche delle interrogazioni parlamentari.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di Via Quarti e mi è venuto in mente che me ne ero occupato quando ero consigliere comunale a Milano, quindi, circa 25 anni fa e c’erano già le condizioni disastrose che persistono ancora oggi. In tutti questi anni, in Via Quarti non è cambiato niente per questo capisco quando si dice che i tavoli di lavoro non possono più essere la risposta; perché c’è un’urgenza di fare le cose e accelerare i processi anche se è difficile.
Renovation Wave

Vivere in un edificio vecchio e poco efficiente dal punto di vista energetico non significa solo causare danni all'ambiente e accelerare la crisi climatica, vuol dire anche pagare bollette più care.
Ecco perché oggi vi voglio parlare di "Renovation Wave”, ovvero la strategia con cui l'Unione Europea punta a ristrutturare 35 milioni di edifici, a ridurre le emissioni di metano fra il 35 e il 37%, ed a eliminare l’utilizzo di sostanze chimiche dannose nei prodotti di consumo, entro il 2030.
In questo modo l'obiettivo che si raggiunge è triplice: ridurre l'inquinamento, stimolare la ripresa con nuovi posti di lavoro (si stima 160mila in più) e ridurre la povertà energetica.