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L'Ue unita spinga Putin alla pace

Scritto da Enrico Letta.

Enrico Letta "È l'ora del cessate il fuoco, della tregua, della pace. Sapendo che l'aggressore è uno e uno solo: Putin. Va fermato, fiaccato, spinto alla pace". Lo afferma il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, in un'intervista al 'Corriere della Sera' dove ha parlato di come l'Europa può affrontare il conflitto in Ucraina. Secondo il segretario del Pd serve "un progetto forte per il futuro dell'Europa: maggiore integrazione ed eliminazione del diritto di veto, come già chiesto da Mario Draghi e Romano Prodi. Un'architettura paneuropea per accogliere l'Ucraina. Una grande unità e una spinta decisa verso la pace", aggiunge. E sul possibile ingresso dell'Ucraina nell'Ue "va fatta ora una Confederazione europea che accolga subito non solo l'Ucraina, ma anche Moldavia, Georgia, Macedonia del Nord, Albania e Serbia".
Inoltre, sul fronte del conflitto ucraino "i cinque grandi Paesi, Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia devono muoversi ora, uniti, per la pace. Andare prima a Kiev e poi incontrare Putin. Non dobbiamo farci guidare dagli Usa, l'Europa è adulta - prosegue - questa guerra è in Europa e l'Europa deve fermarla. Sarebbe sbagliato firmare la pace negli Usa, come fu per l'ex Jugoslavia". Sul fronte della politica interna manca un anno alla fine della legislatura, ma ci sono tensioni su come intervenire nel conflitto ucraino. "Ora bisogna evitare lacerazioni e ogni rischio di crisi di governo. Bisogna andare avanti con un convinto sostegno a Draghi. E il Pd è intenzionato a confermare la politica del campo largo - sostiene Letta - rilanciando la partecipazione grazie alle Agorà democratiche. Sulla guerra le difficoltà sono di tutti, anche del centrodestra".
Un nuovo avvicinamento del Movimento 5 stelle e di Conte a Matteo Salvini secondo Letta "è una prospettiva assolutamente inimmaginabile. Confido fermamente che Conte non la persegua. E le alleanze in vista delle prossime amministrative sono lì a dimostrarlo", spiega.
Il rischio che il governo vivacchi "c'è e va scongiurato - conclude - ma soprattutto basta con il 'metodo catasto'. Una sceneggiata per ribadire un no alle tasse sulla casa che era già stato garantito da Draghi. È inaccettabile che ogni partito negozi le sue cose con Palazzo Chigi a fini elettorali".
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