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Verso una regolamentazione dei giochi

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento ad un dibattito sul gioco d'azzardo.
Parliamo del gioco d’azzardo in una città come Milano in cui il Comune ha bloccato l’utilizzo delle slot machine nei locali pubblici in alcune fasce orarie, è stata fatta una battaglia per impedire l’apertura di alcune sale giochi e si sono utilizzati tutti gli strumenti per rendere più difficile l’offerta di gioco sul territorio. Lo Stato è responsabile nel bene e nel male di ciò che avviene in materia di gioco, in quanto ha il monopolio del settore e dà poi la concessione delle sale, degli apparecchi, delle lotterie e delle scommesse.
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Il canto più bello non passa tra fili e sbarre

Scritto da Roberto Pecoraro.

Roberto PecoraroI fatti di Parigi dei giorni scorsi hanno, inevitabilmente, generato diverse analisi ed approfondimenti.
E’ molto interessante approfondire l’inquadramento dei fatti nella geopolitica mondiale. A tal proposito segnalo quest'analisi della rivista “Limes”: "Parigi: il branco di lupi, lo Stato Islamico e quello che possiamo fare".
Mettendo, però, per un attimo da parte gli aspetti geopolitici vorrei, in questa sede, provare a trattare un altro punto di vista, che riguarda l’esecuzione materiale di questi piani di morte.
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I dubbi sulla strategia da adottare

Scritto da Lorenzo Gaiani.

Lorenzo Gaiani
Articolo pubblicato dal Giornale dei Lavoratori.
Gli attentati di Parigi del 13 novembre segnano un ulteriore salto di qualità, se così si può dire, della strategia stragista seguita da quel particolare soggetto del jihadismo contemporaneo che va sotto il nome di Stato Islamico di Siria e del Levante (ISIS o Daesh, in base alle iniziali inglesi o arabe) che si propone di rifondare il Califfato, la storica istituzione politico- religiosa che ha unito i musulmani sunniti fin dalla morte del Profeta.
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Parigi, cosa fare assieme

Scritto da Ezio Casati.

Ezio CasatiDrammatici atti terroristici di Parigi. Mi metto a scrivere a qualche giorno da quel terribile venerdì 13 novembre. Il sentimento predominante è quello di angoscia e di impotenza. La domanda è: cosa facciamo assieme? Sì assieme, perché una cosa è certa: dobbiamo trovare una sintesi per reagire, non per affermare un occidente predominante ma per preservarci da chi vuole un mondo retto dalla follia. I pensieri radicali e contrapposti vedono da un lato chi dice che il nemico è l'Islam e che sono tutti uguali nel volerci intimidire e colpire; dall'altro che la fede islamica non c'entra nulla con chi fa queste stragi.