Città verdi: Milano tra le metropoli più attente
Articolo di Antonio Valenti pubblicato da Cooperazione & Solidarietà.
Negli ultimi mesi del 2019 è stato pubblicato Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle 104 città Italiane capoluogo di provincia. Lo studio è realizzato con la collaborazione di Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e come ogni anno raccoglie, attraverso questionari, interviste e altre fonti statistiche, le informazioni su 125 parametri ambientali per classificare le principali città italiane. Sul podio i “soliti noti”: Trento e Mantova al primo e secondo posto e Pordenone che scavalca Bolzano guadagnandosi il terzo posto. I grandi centri faticano a dare risposte alle criticità che le attanagliano.
Negli ultimi mesi del 2019 è stato pubblicato Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle 104 città Italiane capoluogo di provincia. Lo studio è realizzato con la collaborazione di Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e come ogni anno raccoglie, attraverso questionari, interviste e altre fonti statistiche, le informazioni su 125 parametri ambientali per classificare le principali città italiane. Sul podio i “soliti noti”: Trento e Mantova al primo e secondo posto e Pordenone che scavalca Bolzano guadagnandosi il terzo posto. I grandi centri faticano a dare risposte alle criticità che le attanagliano.
Dieci anni dopo Fukushima, rinnovabili e nucleare pulito
"Si celebra oggi in Giappone e in tutto il mondo il triste decimo anniversario della catastrofe nucleare della centrale di Fukushisma. Un terremoto fortissimo di magnitudo 9, al largo della regione di Tohoku, causo' un terribile tsunami e la dispersione di emissioni radioattive fuoriuscite dalla centrale nucleare messa fuori uso da un'onda anomala. Oltre 18.500 persone perirono o risultarono disperse nel disastro e centinaia di migliaia di residenti furono costretti a lasciare quell'area. Da questo incidente l'approccio al nucleare e' enormemente cambiato in tutto il pianeta. Tanto che proprio oggi il governo tedesco ha presentato un piano per l'uscita totale dal nucleare. E l'Italia puo' giocare una partita importante sia sul nucleare pulito che sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, spingendo sulle nuove tecnologie e sulla semplificazione normativa. Chiudendo infine, assieme alle comunita', la questione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi".
Lombardia in zona rossa
Articolo di Repubblica.
Da lunedì 15 marzo e fino al 6 aprile la Lombardia torna in zona rossa.
Non è bastato dunque il passaggio all'arancione scuro del 5 marzo per evitare una nuova stretta alle regole anti-contagio da Covid-19.
L'allerta è alta per evitare che questo weekend si trasformi in una sorta di liberi tutti, con assembramenti nelle vie dello shopping e nei luoghi simbolo del tempo libero, come la Darsena e i parchi.
Da lunedì 15 marzo e fino al 6 aprile la Lombardia torna in zona rossa.
Non è bastato dunque il passaggio all'arancione scuro del 5 marzo per evitare una nuova stretta alle regole anti-contagio da Covid-19.
L'allerta è alta per evitare che questo weekend si trasformi in una sorta di liberi tutti, con assembramenti nelle vie dello shopping e nei luoghi simbolo del tempo libero, come la Darsena e i parchi.
Ospedale di Saronno: serve un Piano di rilancio
Serve un Piano di rilancio da 50 milioni di euro. La Moratti dia subito risposte ai sindaci. Il capodelegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti, e il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti commentano così l’audizione che si è tenuta oggi in Commissione sanità dei sindaci dell’area saronnese. I primi cittadini della zona, già 40 giorni fa, avevano scritto una lettera all’assessore Moratti per chiedere risposte ai gravi problemi in cui verte l’ospedale, lettera che non ha mai avuto risposta.
“I sindaci meritano risposte dall’assessore Moratti - sottolineano Astuti e Borghetti- e le meritano in tempi brevissimi. Serve un piano di investimenti rapido. Non si possono aspettare mesi perché le carenze di personale, soprattutto tra gli anestesisti rianimatori, sono gravissime. L’urgenza è quella di emanare bandi che possano contare su maggiori risorse. Ad oggi i bandi sono andati deserti perché non stilati in maniera corretta”.
“I sindaci meritano risposte dall’assessore Moratti - sottolineano Astuti e Borghetti- e le meritano in tempi brevissimi. Serve un piano di investimenti rapido. Non si possono aspettare mesi perché le carenze di personale, soprattutto tra gli anestesisti rianimatori, sono gravissime. L’urgenza è quella di emanare bandi che possano contare su maggiori risorse. Ad oggi i bandi sono andati deserti perché non stilati in maniera corretta”.