Agricoltura: la regione deve investire sui controlli
“Bisogna investire molto di più sui controlli. Lo chiediamo ormai da tre anni: Regione Lombardia deve aumentare le risorse destinate ad Arpa per poter effettuare controlli a tappeto e impedire che si ripetano scempi come quello che si è verificato su circa 3mila ettari dei nostri territori a causa dello smaltimento di 150mila tonnellate di fanghi contaminati”, lo dice Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd e componente della VIII Commissione Agricoltura, dopo che stamattina, in Aula, è stata data risposta a una interrogazione dei dem sull’indagine bresciana che interessa l’azienda Wte e il direttore dell’Aipo.
“Non possiamo stare seduti, mani in mano, ad aspettare la normativa nazionale. La Regione si muova subito e, anche nell’ottica del Recovery Fund, metta le risorse per implementare i servizi di Arpa che non è altro che una società della Regione stessa”, aggiunge Villani.
“Non possiamo stare seduti, mani in mano, ad aspettare la normativa nazionale. La Regione si muova subito e, anche nell’ottica del Recovery Fund, metta le risorse per implementare i servizi di Arpa che non è altro che una società della Regione stessa”, aggiunge Villani.
La sciagurata liquidazione del Clir in Lomellina
Il consorzio per i rifiuti della Lomellina (Clir) è stato smantellato. La Lega ha gettato al vento decenni di esperienza di collaborazione intercomunale nella gestione dei rifiuti in nome di un grande business. Le difficoltà economiche del consorzio sono state il pretesto per affidare il servizio a operatori privati o altre società pubbliche del settore controllate dalla Lega. Un vero peccato, secondo il consigliere democratico del territorio Giuseppe Villani, che nel podcast del Gruppo regionale PD spiega come sarebbe più lungimirante e corretto creare un progetto per una gestione provinciale dell’intero ciclo dei rifiuti piuttosto che spezzettarlo per favorire altri operatori, guarda caso, legati alla Lega.
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Libia, Tigray e Mozambico, le prossime mosse dell’Italia
Articolo di Marina Sereni pubblicato da Domani.
• La proliferazione di gruppi armati di matrice jihadista e la diffusione di traffici illeciti sono per l’Europa e l’Italia fonte di grande e motivata preoccupazione. Lo sono a maggior ragione se alziamo lo sguardo sulla Libia.
• Sul Tigray Nei giorni scorsi ho personalmente partecipato ad una riunione a porte chiuse promossa dall’Amministratrice di USaid Samantha Power per coordinare al meglio le nostre iniziative umanitarie e veicolare un messaggio unitario e netto alle autorità etiopi e a tutte le parti coinvolte.
• Infine, condivido la necessità di accendere i riflettori sulla situazione nel Nord del Mozambico. Stiamo organizzando un volo umanitario per le prossime settimane e faremo ogni sforzo per non far venir meno la tradizionale e importante presenza italiana in quel paese.
• La proliferazione di gruppi armati di matrice jihadista e la diffusione di traffici illeciti sono per l’Europa e l’Italia fonte di grande e motivata preoccupazione. Lo sono a maggior ragione se alziamo lo sguardo sulla Libia.
• Sul Tigray Nei giorni scorsi ho personalmente partecipato ad una riunione a porte chiuse promossa dall’Amministratrice di USaid Samantha Power per coordinare al meglio le nostre iniziative umanitarie e veicolare un messaggio unitario e netto alle autorità etiopi e a tutte le parti coinvolte.
• Infine, condivido la necessità di accendere i riflettori sulla situazione nel Nord del Mozambico. Stiamo organizzando un volo umanitario per le prossime settimane e faremo ogni sforzo per non far venir meno la tradizionale e importante presenza italiana in quel paese.
Il mondo del lavoro
Intervento di Franco Mirabelli in tv a 7Gold.
Rispetto alla questione del lavoro, va fatto un ragionamento complesso perché si interviene su diversi fattori.
Un fattore era già in atto anche prima della crisi: le piccole e medie aziende tecniche faticavano a trovare personale anche prima e questo si lega al tema della formazione.
Dobbiamo intervenire per far passare la strana idea secondo cui gli istituti tecnici e professionali sono di serie B: credo che vadano valorizzati, si devono costruire percorsi diretti con le aziende e riqualificare alcuni mestieri.
Rispetto alla questione del lavoro, va fatto un ragionamento complesso perché si interviene su diversi fattori.
Un fattore era già in atto anche prima della crisi: le piccole e medie aziende tecniche faticavano a trovare personale anche prima e questo si lega al tema della formazione.
Dobbiamo intervenire per far passare la strana idea secondo cui gli istituti tecnici e professionali sono di serie B: credo che vadano valorizzati, si devono costruire percorsi diretti con le aziende e riqualificare alcuni mestieri.