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Vogliamo un presidente super partes

Scritto da Enrico Letta.

Enrico Letta "Intitolare la sala della Direzione a Sassoli, per noi, è una scelta naturale, venuta dal basso, la scelta migliore possibile". Enrico Letta ha aperto la riunione della Direzione e dei Gruppi Pd con l'annuncio della decisione in ricordo di Sassoli. E subito dichiara che fare troppi nomi per il Colle equivale a bruciarli e Draghi va protetto. Quanto alle elezioni per il 2022 "non sono da considerare". E "Vogliamo un presidente che dia l'incarico a chiunque vinca nel 2023. Propongo a tutti un patto di larga legislatura, vogliamo una figura che sia in scia con Mattarella, non un capo politico".
"Stiamo per assumere decisioni e scelte molto importanti, che hanno a che fare con un passaggio della vita politica del nostro paese che capita poche volte in un quinquennio, un settennato, un decennio, dalle scelte che faremo nelle prossime ore dipenderà il futuro del nostro Paese. La discussione avverrà in totale trasparenza".
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Lo scenario in cui ci muoviamo

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli svolto alla videoconferenza con il Circolo PD Prato-Bicocca.

Proverò a mettere in fila alcune questioni fondamentali in questa fase.
Siamo in una fase in cui stiamo vivendo ancora l’emergenza covid: la variante omicron è molto contagiosa e non è meno pericolosa dal punto di vista delle conseguenze per chi si ammala e non è vaccinato.
Siamo in una situazione complicata nonostante i dati economici del 2021 sono stati molto buoni rispetto alla capacità del Paese di riprendersi: abbiamo avuto una crescita significativa ma non siamo ritornati ad una situazione pre-pandemia.
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Serve un Presidente autorevole all'estero

Scritto da Piero Fassino.

Piero Fassino
"Sono d'accordo con le parole di Enrico e credo che tutti dobbiamo attestarci su questa linea perché dal Pd esca un messaggio omogeneo". Piero Fassino interviene alla riunione del Pd convocata sulle scelte da fare in vista dell'elezione del presidente della Repubblica e ribadisce che "non sta scritto da nessuna parte che il centrodestra abbia una prelazione, è idea infondata, anzi nessuno ha i numeri per eleggere il presidente e serve un'intesa, un consenso ampio". Tra l'altro "le poche volte che il presidente è stato eletto in contrapposizione tra maggioranza e opposizione questo non ha fatto bene a entrambi; serve un garante e un tutore dei principi della costituzione".
Ma Fassino, che è presidente della commissione Esteri della Camera, ritiene necessario che si tratti di "un presidente autorevole, non solo sul piano interno ma anche internazionale, basta ricordare il ruolo del presidente Mattarella nella promozione del trattato del Quirinale", basti ricordare che il presidente presiede il Consiglio supremo di sicurezza e difesa e il ruolo che l'Italia ha in Nato e Ue.
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L'ultimo saluto a David Sassoli

Scritto da Repubblica.

David Sassoli Articolo pubblicato da Repubblica.

"Grazie e arrivederci, caro David. Sceglievi parole pacate e calibrate, parole che hanno modellato il nostro Paese e l'Europa", dice il gesuita Francesco Occhetta rivolto al feretro su cui è distesa una bandiera che non è il tricolore: è quella blu e con le stelle d'oro, le stelle che fino alla fine ha tentato di aumentare allargando l'Unione agli altri Paesi candidati.
C'è un timido sole, molto silenzio, un'aria austera e dolce intorno alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, a Roma, dove alle 12 in punto le più alte istituzioni europee ed italiane hanno detto addio al presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, insieme ai familiari e agli amici; e insieme a chi ha sfidato il Covid per esserci, nel giardino delle Terme di Diocleziano, accanto alla chiesa, pur davanti a un maxi schermo.