Stampa

Non vogliamo un'Italia che si leghi all'Ungheria

Scritto da Enrico Letta.

Articolo della Stampa.

«Oggi Pontida è diventata provincia dell’Ungheria. Noi non vogliamo un'Italia che si leghi all'Ungheria come Salvini propone di fare». Il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, appena arriva a Monza per l’evento «I Comuni per l’Italia» sottolinea la posizione netta nel panorama internazionale dello schieramento di centrosinistra.
Lo fa dalla cittadina lombarda che alle scorse amministrative ha scelto come sindaco Paolo Pilotto, vincitore a sorpresa del ballottaggio contro il sindaco uscente di centrodestra, Dario Allevi: una vittoria che secondo Letta si potrà replicare «anche domenica prossima». Lo sottolinea inoltre in una cornice precisa, quella che ha visto questa mattina oltre 500 tra sindaci e amministratori locali arrivare da tutta Italia in piazza Roma per mostrare «il buon governo» delle città guidate dal centrosinistra. Oggi proprio in Lombardia si scontrano infatti due visioni del Paese, quella della Lega di Matteo Salvini, che oggi si raduna dopo tre anni a Pontida, e quella del Pd: «Monza è una grande capitale europea e noi non vogliamo che l'Italia segua il messaggio di Pontida, cioè andare verso l'Ungheria, verso una democrazia che si sta perdendo, tanto che il Parlamento europeo l'ha sanzionata - aggiunge Letta - Noi non vogliamo un'Italia che strizza l'occhio a Orban e Putin, vogliamo un'Italia che sia nel cuore dell'Europa e che sia fedele alle sue alleanze».
Il segretario del Pd poi si rivolge direttamente proprio al popolo di Pontida: «L’Italia del Nord contro il Sud non andrà da nessuna parte, l’Italia è una e il Pd è l’unico partito nazionale che la tiene unita». In merito alla questione energetica, Letta ribadisce la necessità del «tetto del prezzo del gas a livello europeo» perché «sull’energia si gioca il futuro del paese e della Ue».
Tra gli argomenti trattati dal palco, grosso spazio alla questione ambientale, dopo la tragica alluvione che ha sconvolto le Marche: «La destra passa il tempo a sfottere sull'ambiente – precisa Letta - Non è accettabile questo atteggiamento disfattista e negazionista, che è uno dei tanti elementi di congiunzione della destra Italiana con le destre europee e mondiali». Per ribadire l'urgenza di un intervento incisivo sulla crisi climatica, Letta chiama sul palco anche la sindaca di Ancona, Valeria Marcinelli: «Dobbiamo lavorare perché non succeda mai più quello che è successo nelle Marche in questi giorni, e perché non succeda mai più c'è bisogno che l'ambiente sia al centro. Noi lo abbiamo fatto».
Sul tema interviene anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «Sulla questione ambientale dal centrodestra non sentiamo una parola, non siamo convinti che sentano la questione, come se questa non esistesse: andate a dirlo ai famigliari delle vittime della Marmolada o delle Marche che non è urgente». A pochi giorni dal voto viene in più occasioni ribadita l'importanza di intercettare gli indecisi, quei cittadini che a pochi giorni dal voto non hanno ancora deciso per chi votare: «Abbiamo tanti italiani che ancora non si sono fatti un’idea precisa, quasi quattro su dieci, ed è a loro che ci rivolgiamo - spiega il sindaco di Firenze, Dario Nardella - pensate a ciò che di buono abbiamo fatto in questi anni, se siete contenti di come stiamo governando le nostre città allora dateci fiducia anche per governare il Paese». Prima di lasciare l’evento a Monza, Letta assicura che la partita è ancora tutta da giocare: «La campagna elettorale ha svoltato in questi ultimi giorni, in tanti territori si è riaperta completamente la situazione» e conclude «nessun destino è già scritto se vogliamo che cambi e noi vogliamo che cambi».
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