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Regionali, quanti avvisi

Scritto da Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato su Lettera 43.

Non è una novità. Fra i vincitori di queste elezioni c'è l'astensionismo, fatto che non può che preoccupare chi crede nella democrazia rappresentativa, la cui crisi dura ormai da un po' di tempo, senza che vi siano segnali di controtendenza. L'Italia sta uscendo dalla recessione, si inverte finalmente il trend negativo per l'occupazione giovanile, che ritorna a crescere, persino il Pil mostra segnali di vita, ma la partecipazione dei cittadini al voto rimane attorno al 50%.
POLITICA SEMPRE UGUALE. Le cause sono molteplici, e non tutte leggibili con facilità: stanchezza per una politica sempre uguale a se stessa, crisi dei partiti, questione morale, corruzione diffusa, crisi economica, e, forse, anche candidature non sempre azzeccate. E si potrebbe continuare, ma non voglio fare come quelli che criticano il giorno dopo e, come si suol dire, sparano sulla Croce Rossa.
COSI' NON SI VA AVANTI. Spero che avremo tutti l'onestà intellettuale di riconoscere che non si può andare avanti con una frattura così grande fra la metà dei votanti e chi li dovrebbe rappresentare. Non rassegniamoci all'idea che è così un po' dappertutto in Europa. Non è una risposta, ma una rimozione del problema.
PD, BASTA LITIGARE. Pd pensaci tu! E smettila di litigare a ogni pie' sospinto, non per velleità unanimiste, ma perché si è visto che un Pd diviso perde, ovvietà che tuttavia non pervade i commenti post elettorali. Il Pd non va male, anzi. Per dirla con linguaggio calcistico, abbiamo fatto 5 a 2. Cosa vogliamo di più? Avanti tutta! LA LIGURIA BRUCIA. Sì, ma la Liguria brucia, fa male e non solo perché ha vinto un candidato fra i più pallidi che si siano mai visti persino in Forza Italia, e a cui comunque va dato onore al vincitore, ma soprattutto perché la coscienza urla che quella vittoria l'abbiamo voluta tutta noi, noi sinistra divisa e litigiosa, noi Pd mai stanchi di eliminarci l'uno con l'altro in un infinito gioco di rimando che già ci aveva esclusi dal governo di Genova. Prova quest'ultima che il PD non sempre sa trarre giovamento dall'esperienza. DE LUCA, TENACIA ENORME. Avanti tutta! Abbiamo vinto in Campania con un candidato che ha preso quasi un milione di voti, e che forse sarà sottoposto alle conseguenze della legge Severino.Un De Luca a cui va riconosciuta una tenacia senza pari, che da accusato impresentabile si trasformerà in presentatore di una Giunta, e dopo si vedrà.
ROSY, CHE FENDENTE. Un presidente che come primo atto si è rivolto alla magistratura per querelare chi l'aveva additato fra gli impresentabili, ma eleggibili, quella Rosy Bindi che a poche ore dal voto ha menato un fendente che nemmeno nel più cruento fra i Macbeth si era mai visto, fra gli insulti efferati quanto inutili e dannosi dei renziani più di Renzi, specie che qualche volta farebbe bene a dominare i toni, se non i contenuti. Per restare nella metafora: scene che non vorremmo vedere nei campi di calcio. Il resto è cronaca annunciata, compresa la sconfitta in Veneto. Sullo sfondo restano due considerazioni.
TORNIAMO SUL TERRITORIO. La prima è che il Pd dovrà rivedere il suo radicamento territoriale, evidentemente dimenticato in favore di un'eccessiva proiezione mediatica, che ritengo stia stancando gli elettori per eccesso di ridondanza e lontananza dalla realtà.
ELETTE POCHE DONNE. La seconda è che si sono elette pochissime donne, e c'è già chi invoca la competizione invece della protezione delle quote. Mi permetto solo di avanzare un'ipotesi: poche donne elette nelle liste del Pd sono il frutto della scomparsa del progetto politico che legava la libertà femminile al potere e al cambiamento del potere.
SONO COME GLI UOMINI. Troppo uguali agli uomini, che forse sono risultati più convincenti, o comunque più a loro agio nell'uso dei classici meccanismi della conquista.Non è sufficiente essere donne per convincere, non si tratta di un dato biologico, ma politico e collettivo. Possiamo riaprire il dibattito, senza farci del male fra donne di generazioni diverse? Possiamo evitare sciocchezze tipo lady like? Possiamo tentare ancora una volta la strada smarrita della solidarietà fra donne invece di quella che porta al reparto coltelleria?
LA LIBERTA' E' IMPORTANTE. Signore, il potere è importante, ma l'affermazione della nostra libertà lo è di più. Costa, come ogni progetto autonomo, ma segnala la qualità e i nostri talenti, che sono tanti e diversi. E non necessariamente passano dallo specchio, in cui potremmo trovare la strega di Biancaneve, invece che Alice alla scoperta del mondo. Pensiamoci.

Per seguire l'attività della Senatrice Emilia De Biasi: sito web - pagina facebook

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