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Tagliare le tasse per creare un Paese più verde, con più lavoro e giustizia sociale

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Articolo di Franco Mirabelli pubblicato da Zona Nove.

Dopo le elezioni che hanno confermato, anche nei ballottaggi e in Sicilia e Sardegna, il buon risultato del centrosinistra, il dibattito politico e l’azione di Governo si stanno concentrando sulla manovra economica e su come continuare ad affrontare la pandemia. Grazie all’alto numero di vaccinazioni il nostro Paese continua ad avere pochi contagi e l’infezione appare sotto controllo. Mentre in molti Paesi, dalla Slovenia, alla Romania fino alla Russia o agli Usa, la bassa percentuale di vaccinazioni ci consegna ancora decine di migliaia di contagi e migliaia di morti da Covid, le scelte fatte in Italia, a partire del Green Pass e da una importante campagna vaccinale, hanno messo il Paese in sicurezza e consentito una ripresa economica molto importante.
La crescita è valutata oltre il 6,5% ed ora c’è l’occasione di investire davvero sul futuro, anche superando alcuni dei problemi strutturali che ci hanno spesso frenati.
La manovra prevede di stanziare 13 miliardi di minori entrate fiscali, la proposta del Pd è quella di usare quei soldi per ridurre le tasse sul lavoro e aumentare il potere di acquisto dei salari. Quindi continuare a tagliare il cuneo fiscale è una priorità insieme al lavoro: alla necessità di incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, soprattutto di giovani e donne, nel momento in cui la crescita sta producendo molte assunzioni ma con contratti precari, alla parità salariale tra uomini e donne per cui vengono stanziati 52 milioni, alla riforma degli ammortizzatori sociali che conferma l’estensione della cassa integrazione anche alle piccole aziende.
L’altro pilastro della manovra riguarda la transizione ecologica, l’ambiente e la lotta all’inquinamento. La proroga al 2023 del bonus del 110% per l’efficientamento energetico e l’uso delle energie rinnovabili, insieme ai progetti per riforestare le aree urbane e al credito di imposta per la transizione ecologica che premia tutti gli investimenti che premiano cicli produttivi non inquinanti.
Restano il reddito di cittadinanza, che deve essere corretto per non favorire abusi e accelerare gli sbocchi lavorativi, necessario in una fase ancora difficile per molte famiglie, perché aiuta ad evitare l’allargarsi delle differenze e delle povertà.
Infine la manovra prevede un investimento eccezionale, possibile grazie al Pnrr, di 400 miliardi nei prossimi anni per investire sulla sanità del territorio e recuperare la lotta alle patologie che la pandemia ha rallentato.
Ora il Parlamento avrà la possibilità di migliorare la manovra, confermando un impianto votato all’espansione manovra, che deve usare il taglio delle tasse per ridurre le differenze e guardare al futuro pensando ad un Paese più verde, con più lavoro e giustizia sociale.

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