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Assurdo non accettare la leadership di Renzi

Scritto da Piero Fassino.

Piero Fassino"L’impressione è che una parte del partito faccia fatica ad accettare la leadership di Renzi. Cosa incomprensibile, vista la sua vittoria alle primarie e poi il 40 per cento di voti superato dal Pd alle elezioni Europee". All'indomani del voto di fiducia sulla legge elettorale, con 38 "ribelli" del Pd che non hanno partecipato, il sindaco di Torino e segretario dei Ds dal 2001 al 2007 Piero Fassino commenta così l'esito della votazione. E sulle richiesta della minoranza dem che chiedeva di aumentare le scelte dei deputati tramite preferenze aggiunge intervistato dal Corriere della Sera: "Questo è in contraddizione con molte battaglie del centrosinistra, che da tempo considera le preferenze permeabili a clientele e a corruzione. Inoltre, la nuova legge elettorale è stata modificata in questi mesi su input della minoranza pd: premio di maggioranza al 40 anziché al 37 per cento, soglia minima per i partiti non coalizzati dall’8 al 3 per cento".
Quindi, è il ragionamento, la protesta sembra avere altre motivazioni, legate più all'accettazione della leadership del premier-segretario. Ma è legittimo porre la fiducia su una legge elettorale? "La domanda è legittima. Ma se, dopo mesi di dibattito, si fosse di nuovo cambiato il testo, la legge sarebbe tornata al Senato: tutto daccapo, sarebbe finita su un binario morto" commenta ancora Fassino che riguardo alla "ferita aperta" dai dissidenti formula l'auspicio che "si possa sanare. Anche perché non si toglie la fiducia al proprio governo a causa di un singolo atto legislativo. Segnalo che esponenti significativi che vengono dall’area Bersani hanno votato la fiducia", come "Orlando, Martina, Amendola, Mauri, Damiano, per esempio. Non è un caso che si tratti dei più giovani di quell’area. Hanno percepito per primi che non ci si può chiudere nel ghetto del rifiuto". Gli altri cosa faranno dopo questo non voto? "Spero che prendano atto che la loro è una posizione di netta minoranza e tornino a considerare il Pd la loro casa". Fassino non vede comunque possibili nè una scissione ("Non ci ho mai creduto. Non credo che una scissione abbia 'mercato'"), né espulsioni ("anche queste procedure appartengono al passato").
Intervista a Piero Fassino (file PDF)»»
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