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Preoccupano gli attacchi alla democrazia, restiamo vigili

Scritto da David Sassoli.

David Sassoli David Sassoli e Ursula von Der Leyen in visita a Fossoli.

Sassoli: Preoccupano gli attacchi alla democrazia, restiamo vigili
"Il campo di Fossoli è un simbolo di quell'orrore. Cinquemila persone portate nei campi dell'Europa centrale, prigionieri fucilati perché leader della Resistenza. Naturalmente vogliamo ricordare che la democrazia e le nostre istituzioni devono essere anche vigili, perché quello che succede in Europa oggi è preoccupante: discriminazioni, violenze, attacchi alla magistratura, alla libertà di stampa. Per noi tutto questo è intollerabile e non si concilia con i nostri valori. Abbiamo degli strumenti sanzionatori inediti e vogliamo usarli". Così David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, in visita a Fossoli con Ursula von Der Leyen.
È la prima visita ufficiale insieme in Italia di Sassoli e von der Leyen: "È un messaggio per dire che le nostre istituzioni considerano la memoria il fondamento della nuova Europa - sottolinea Sassoli - È la memoria del punto più alto di dolore che si è sviluppato in Europa nella storia contemporanea ed è stata il punto di partenza per la ricostruzione dei nostri Paesi, per dare vita alle nostre Costituzioni, per dare vita a un'Europa della pace, contro l'Europa della guerra".
Sull'uso di strumenti sanzionatori chiarisce, "vogliamo usarli. Perché le nostre istituzioni custodiscono un grande patrimonio di umanità e credo che sia importante oggi presentarsi sulla scena globale, internazionale, come un'Europa che difende i suoi valori, i suoi diritti e i suoi Trattati. Ecco perché siamo molto impegnati a fare in modo che piani di ripresa e il dibattito sullo Stato di diritto corrano di pari passo".

Sassoli: Senza valori l'Ue non sarebbe più nulla
"In questo momento le nostre istituzioni sono consapevoli di custodire un grande patrimonio di umanità. Se perdessimo questi valori l'Europa non sarebbe più nulla e non potrebbe dire ai sistemi autoritari che la democrazia vale, per il benessere dei cittadini, per la loro libertà". Così David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, a margine della visita al campo di Fossoli per la commemorazione di un eccidio nazista. "Come potremo difendere e proteggere tutti coloro che chiedono protezione dall'Europa - dice -: le opposizioni della Belorussia, Zaki, o tanti altri in Africa, in America Latina, nel Medioriente, che chiedono di noi?".
I Paesi e i popoli che cercano protezione "chiedono in qualche modo di essere protetti perché quello che è possibile in Europa è possibile ovunque. Ecco perché mettiamo un po' di paura anche ai sistemi autoritari" "ma quello che succede in Europa è davvero inedito perché non succede nel resto del mondo". "E allora credo che dobbiamo essere anche un po' più orgogliosi di noi stessi. Certo, abbiamo sistemi imperfetti, dobbiamo migliorarli, abbiamo anche la consapevolezza di un orgoglio. Abbiamo costruito 70 anni di pace su questo dolore e credo che questo ci dia anche la fierezza della nostra cittadinanza".

Sassoli: Vaccini per tutti, è stata evitata una 'guerra' tra Paesi
Per l'Unione europea ci sono due sfide future: "Non bisogna fermarsi, non si deve fermare l'Europa né i Paesi". Così David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, a margine della visita al campo di Fossoli per la commemorazione di un eccidio nazista.
"Non fermarsi - sottolinea Sassoli -. Abbiamo avuto un importante risultato con i piani di ripresa, la risposta alla pandemia, con i vaccini. Perché li abbiamo acquistati per tutti, non c'è stata una guerra europea con i vaccini. Se non ci fosse stata l'Europa probabilmente i Paesi europei più forti l'avrebbero fatta da padrone, non è andata così invece".
"In questo momento stiamo seguendo l'evoluzione e lo sviluppo dei piani nazionali e vogliamo che tutto questo corra di pari passo con la difesa e la tutela dei nostri valori fondamentali. Sono due sfide: non bisogna fermarsi, non si deve fermare l'Europa né i Paesi che ne fanno parte. Non bastano solo le risorse: abbiamo bisogno di entrare in una fase nuova che è quella in cui ci sia più uguaglianza, meno distanza, più giustizia, e in cui gli anelli deboli delle nostre catene sociali, cioè i giovani e le donne, siano messi al primo posto. Credo che questo corra di pari passo con un senso di giustizia e di tutela dei nostri diritti fondamentali".

Sassoli: Gli occhi delle vittime dei lager sono come gli occhi dei migranti
"Gli occhi di Mauthausen, come gli occhi di Srebenica, dei profughi siriani, delle mamme riprese sui gommoni prima di annegare nella corsa verso una felicità che non arriverà mai per la nostra indifferenza. Gli occhi che vediamo nelle fotografie delle vittime e dei prigionieri ogni qualvolta viene a mancare la libertà e il diritto, e tutte le volte che libertà e diritto non si sposano con la giustizia". Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, in un passaggio del suo intervento al Campo di Fossoli (Modena) per la commemorazione di una strage nazista. Un passaggio scandito da applausi del pubblico presente.
In luoghi come questi riecheggia "la voce muta degli uccisi, degli innocenti, il grido 'viva la libertà, viva l'Italia' spezzato dalle fucilate a Cibeno dove vennero assassinati importanti dirigenti della Resistenza. Qui a Fossoli. Mi hanno sempre colpito gli occhi delle vittime, la fissità degli occhi che guardano, ma non vedono. Sì, gli occhi dell'umanità privata di umanità. E, guardate, gli occhi delle vittime sono sempre gli stessi. Sono quelli delle foto nei lager, dei condannati a morte, quelli che ritroviamo sempre, in ogni guerra, in ogni persona violentata, annientata, in tutti coloro che cercano di salvarsi, nelle donne umiliate, nelle colonne di famiglie che scappano, nei bambini smarriti, in coloro che annegano, che si aggrappano alla vita e la perdono".
"Il mio pellegrinaggio oggi qui ha un solo motivo – dice Sassoli - Ricordare che non basta credere di essere al riparo, ribadire che l'orrore che ci travolse nasceva dentro grandi culture democratiche, liberali, progressiste anche, in un tempo di grandi invenzioni tecnologiche, di scoperte, di artisti, letterati e filosofi cosmopoliti e pieni di ingegno, ma tutti, tutti, incapaci di fiutare per tempo il pericolo del fascismo e del nazismo". "Erano culture sicure che non fosse possibile un capovolgimento dei valori fondamentali di umanità e civiltà".

Sassoli: I diritti delle persone sono la misura di tutto
"Cara Ursula, dicono lo stesso anche a noi oggi… Quando diciamo di salvare i migranti ci dicono che stiamo facendo il gioco degli scafisti, oppure che la magistratura indipendente o il giornalismo sono espressioni di disordine, oppure che è meglio non agitare il buon senso quando difendiamo la dignità di persone che vogliono amarsi, quando in Europa, a differenza della maggior parte del pianeta, hanno il diritto di farlo perché da noi i diritti delle persone e l'umanità sono la misura di tutte le cose. A Cibeno, qui a Fossoli è accaduto. Può accadere ancora". Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, in un passaggio del suo intervento al Campo di Fossoli (Modena) per la commemorazione di una strage nazista, insieme alla presidente della Commissione europea.

Sassoli: La global tax è un importante risultato raggiunto al G20, il Parlamento europeo è stato il primo a battersi per questo
L'accordo raggiunto al G20 sulla Global Tax "è molto importante", "ci dicevano che era tutto impossibile, invece no, tutto è possibile quando ci sono le regole". Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, a margine dell'anniversario dell'eccidio nazista a Fossoli (Modena) a proposito della Global Tax. "Il Parlamento europeo è stato la prima istituzione a battersi per questo - spiega - Abbiamo anche contrattato con la presidenza tedesca alla fine dell'anno l'introduzione di risorse proprie. La web tax è figlia della contrattazione fra Parlamento e Consiglio".
"Ci dicevano che era tutto impossibile - dice Sassoli - Invece no, tutto è possibile quando ci sono le regole. E le regole in questo momento devono anche tenere conto della scena globale, non valgono solo per noi. Perché sarebbe troppo modesto pensare che una tassa di questo genere possa essere applicata solo da qualche Paese, probabilmente sarebbe ininfluente. Dobbiamo fare in modo che queste regole valgano per le relazioni internazionali e diano al mondo globale quelle regole di cui ha bisogno".

Sassoli: Non abbiamo un esercito europeo ma sarebbe ora di averlo
"Perché i regimi autoritari, tutti, si preoccupano di noi? Non facciamo la guerra, non abbiamo neppure un esercito... anche se sarebbe venuto il monumento di averlo se non altro per risparmiare in inutili spese militari nazionali". Così David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, in un passaggio del suo intervento al Campo di Fossoli (Modena). "Non imponiamo il nostro modello - dice - le nostre relazioni sono improntate al dialogo, parliamo con tutti, cerchiamo di sviluppare diplomazia là dove c'è conflitto... e allora, perché si preoccupano di noi? Vi è un solo motivo. I valori europei mettono paura, perché le libertà consentono uguaglianza, giustizia, trasparenza, opportunità, pace. E se è possibile in Europa, è possibile ovunque".

Fonte: Ansa
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