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L'iter del disegno di legge Zan

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento di Franco Mirabelli a Radiouno (audio).

Il disegno di legge Zan è già stato approvato alla Camera dei Deputati da una larga maggioranza, dopo una lunga mediazione e un lungo approfondimento. Il testo è stato approvato alla Camera a novembre. Da quel momento, in Senato è stato fatto di tutto per impedire che il disegno di legge Zan venisse discusso, con l’esplicita volontà da parte della Lega di affossare quel testo, per ragioni evidenti, legate alla contrarietà alla legge. Non è un caso che Lega e Fratelli d’Italia abbiano votato contro la censura alla legge di Orban che paragona l’omosessualità alla pornografia. Mi pare evidente, quindi, che siamo su posizioni molto diverse e mi pare evidente che abbiamo dovuto subire un vero e proprio ostruzionismo a partire dalla Commissione Giustizia e questo ci ha spinto a chiedere la calendarizzazione della legge Zan in Aula.
Ora andremo in Aula e affronteremo il disegno di legge Zan, se ci saranno emendamenti condivisi verranno messi in votazione e si voteranno. Quello che non si può chiedere è di stravolgere il testo o di far passare come una mediazione la scelta di selezionare le persone a cui garantiamo il diritto a non essere discriminate. La proposta del Presidente della Commissione Giustizia non è altro che il tentativo di escludere alcune persone, in particolare i transessuali, i transgender e le donne dalle tutele previste dalla legge Zan. È evidente che questa non è una sintesi ma è un nuovo tentativo di stravolgere il testo.

Credo che bisogna ristabilire un po’ di oggettività sull’iter della legge Zan in Parlamento.
Non ci stiamo alle mediazioni proposte da Lega e centrodestra perché veniamo da oltre 7 mesi di ostruzionismo, in cui sono state proposte anche 170 audizioni, in Commissione Giustizia abbiamo dovuto votare addirittura per poter discutere il provvedimento che era già stato approvato alla Camera dei Deputati, si è cercato di affiancare a questo disegno di legge altri quattro testi di materia simile. Improvvisamente qualcuno parla della necessità di un testo condiviso e che poi si è tradotto in una mediazione che nei fatti non la è.
Penso, quindi, che sia giusta la scelta di portare in Aula il provvedimento. In Aula c’è una maggioranza uguale a quella che ha approvato il testo della legge Zan alla Camera.
Ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Nessuna delle forze politiche che ha votato alla Camera la legge Zan ha detto di non volerla più votare al Senato.
Non penso che si possa trattare sui diritti se darli a tutti o toglierli a qualcuno. La legge Zan serve ad estendere la legge Mancino ad alcune categorie per evitare che vengano discriminate, stabilendo che è un’aggravante discriminare o usare violenza sulle persone per la propria condizione o per le proprie scelte di vita.
Non è vero che la legge Zan introduce reati di opinione.
Ognuno può esprimere le opinioni che vuole a meno che non siano concretamente rivolte a produrre violenza e discriminazioni nei confronti di alcune persone.
Non è neanche vero che con la legge Zan si punirebbe chi dice di esser contro l’utero in affitto, che è una pratica vietata dalla legge italiana.
Si usano questi argomenti per nascondere la volontà di non far passare questa legge.
La giornata informativa sull’omotransfobia serve a promuovere la cultura del rispetto delle differenze e delle diversità non a promuovere la cultura transgender. Queste sono affermazioni propagandistiche: nella legge Zan questo non è scritto da nessuna parte.

Spero che non ci saranno voti segreti e che tutte le forze politiche che hanno dichiarato di volersi presentare in Aula senza chiedere il voto segreto, si assumano ciascuno la propria responsabilità.
Questa volta, quasi tutte le forze politiche che si sono espresse hanno detto che non chiederanno il voto segreto perché è giusto che ognuno si assuma fino in fondo le proprie responsabilità.
Noi del PD abbiamo discusso nel gruppo al Senato insieme al Segretario Letta e mi pare che tutte le persone che sono state indicate dai giornali in questi giorni come coloro che avrebbero votato in difformità dal gruppo abbiano smentito e abbiano confermato invece l’impegno a rispettare una decisione che tra l’altro è stata presa dopo una discussione che ha tenuto conto delle perplessità di tutti.

Penso che sia un errore l’idea secondo cui una legge che serve esclusivamente a combattere la discriminazione di persone per la loro condizione sia qualcosa che non interessa ai cittadini. L’Itala cresce se, insieme alla battaglia per i diritti sociali e il lavoro, che comunque stiamo facendo quotidianamente, si lavora anche per estendere i diritti civili.
Questo non vuol dire imporre dei comportamenti ma si vuole semplicemente garantire alle persone di poter fare le proprie scelte di vita senza dover essere offese, senza doversi nascondere o essere discriminate. La legge Zan serve a fare questo e invece si preferisce presentarla in altro modo.
Non vorrei che una legge che serve a proteggere delle persone deboli venisse messa in discussione da chi vuol proteggere ciò che è già protetto, cioè le opinioni personali delle persone.

Forza Italia parte dal presupposto che tutti vogliamo una legge contro l’omotransfobia ma in realtà questo presupposto non c’è: non è vero che tutti vogliamo questa legge. È stato spiegato esplicitamente fino a poco tempo fa, soprattutto dalla Lega, che una legge contro l’omotransfobia non serviva. Non è vero, quindi, che tutti vogliamo questa legge e non è neanche vero che è facile trovare una sintesi, così come non è vero che la pensiamo allo stesso modo rispetto al fatto che ci sono diritti civili che bisogna riconoscere.
I fatti parlano chiaro: sono oltre 7 mesi che la legge Zan è in Commissione Giustizia al Senato ed è stato fatto di tutto per non farla arrivare in Aula e in tutto questo tempo nessuno ha mai parlato di sintesi o mediazione ma solo di affossare il provvedimento. Adesso che il disegno di legge Zan è arrivato in Aula, improvvisamente, c’è questa fretta di cercare una mediazione e una sintesi che, a mio avviso, è molto difficile, se non impossibile.
Questo non vuol dire non modificare per nulla la legge Zan ma credo che non si possa modificare togliendo diritti alle persone.

Sono molto rispettoso delle opinioni della Chiesa. La mia idea da cattolico è quella che bisogna partire da ciò che è stato scritto su Civiltà Cattolica, cioè che bisogna partire dalle condizioni concrete delle persone e, secondo me, la legge Zan lo fa.

Audio della trasmissione»

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