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La strada è Conte con una maggioranza più forte e larga

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervista di Radio Immagina a Franco Mirabelli (video).

Mi aspetto che il Presidente Conte vada dal Capo dello Stato e si dimetta e rilanci quell’appello che già aveva fatto alla Camera dei Deputati e al Senato a tutte le forze europeiste, socialiste e liberali perché aiutino a dar vita a un Governo che, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, possa affrontare la crisi pandemica, il piano vaccinazioni, la gestione del Recovery Fund e alcune riforme, tra cui quella della Legge elettorale, costruendo un patto di Legislatura.
Il PD si è speso in queste settimane, è evidente che molte forze sono state frenate dall’idea di doversi aggregare ad un’esperienza di Governo già costituita, quindi, credo che questo passaggio possa aiutare ad allargare la maggioranza, così come è obiettivo di tutti, per rafforzarla e metterla nelle condizioni di dare risposte ai problemi dei cittadini.

Penso che il voto sarebbe un fatto negativo. Abbiamo da affrontare problemi enormi, organizzare la ripartenza dell’economia; la pandemia non è finita e serve organizzare la campagna vaccinale. Serve, quindi, un Governo in un quadro di stabilità.
Non abbiamo mai voluto il voto ma il rischio che questa crisi possa portare anche al voto oggettivamente c’è perché penso che non ci siano alternative a questa maggioranza, per cui stiamo lavorando. Se si riesce a realizzare l’obiettivo di allargare la maggioranza, che si sono dati Conte e il PD per un patto di Legislatura con una maggioranza più forte e più coesa, bene; altrimenti il rischio di elezioni anticipate c’è davvero.

Credo che sia una crisi totalmente incomprensibile in assoluto, perché sono state poste delle questioni che anche noi avevamo posto rispetto al Recovery Plan e alla necessità di accelerare su alcuni provvedimenti.
Nel momento in cui il Governo ha cominciato a muoversi in quella direzione, riscrivendo il Recovery Plan, si è aperta una crisi in assoluto incomprensibile e ancora di più in questa fase perché ci si è assunti al responsabilità di lasciare il Paese in una condizione di instabilità.
Si è fatto perdere molto tempo nonostante il Governo abbia lavorato ormai da settimane per affrontare una discussione che è incomprensibile per gli italiani. Credo, infatti, che nessuno fuori dai palazzi possa capire una politica che, anziché mettersi al servizio dei cittadini o comunque occuparsi solo di risolvere i problemi grandi che ci sono, si dedica a contenziosi totalmente autoreferenziali.

La dimensione dell’assurdità di questa crisi è data anche dal fatto che abbiamo fatto una Legge di Bilancio da 40 miliardi, con iniziative molto importanti per le famiglie, dall’assegno per i figli fino alla proroga del superbonus del 110% e non se n’è parlato, perché tutta l’attenzione si è orientata sulla crisi e sulle polemiche. Il Governo sta lavorando.
È evidente, quindi, che la crisi ha bisogno di trovare soluzioni rapide perché il tema di fare in fretta rispetto ad alcuni provvedimenti, in particolare il Decreto Ristori 5, è una necessità. Non c’è, infatti, solo il problema di dare ristori a molte categorie che sono state penalizzate in questi mesi, soprattutto in queste settimane, rispetto alle chiusure in alcune zone. Ci sono anche da prorogare molti provvedimenti che erano previsti fino alla fine dello stato di emergenza, inizialmente previsto fino al 31 gennaio, e che andranno prorogati visto che lo stato di emergenza ora è stato prorogato fino a fine aprile e in questo rientrano le misure per il carcere e la giustizia.

Il PD è comunque pronto alle elezioni: non abbiamo paura. Credo, però, che le elezioni non servano al Paese: sarebbero dannose in una fase come questa.
Noi siamo disponibili e responsabili ma non per una governabilità ad ogni costo: siamo per fare un Governo utile, non con i sovranisti. Vogliamo un patto di Legislatura definito e per fare alcune riforme. Se non ci sono queste condizioni, purtroppo, si scivolerà verso le elezioni anticipate. Il PD non le vuole ma è pronto.

Credo che Conte sia un punto di equilibrio imprescindibile sia per la Legislatura sia per rilanciare e allargare la maggioranza, per cui non credo che possiamo prendere in considerazione altre ipotesi.
Il voto di fiducia di qualche giorno fa ha già dimostrato che Conte ha ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati e sono mancati 4 voti al Senato, senza l’appoggio di Italia Viva, che è una delle forze che aveva dato vita al Governo e a questa maggioranza. Se c’è, come penso e come leggo dalle dichiarazioni, la disponibilità che stanno dando alcune forze parlamentari a un Governo utile per il Paese, di salvezza nazionale, credo che non si porrà il tema di Conte.
Penso che senza Conte difficilmente si possa ricostruire un equilibrio all’interno della maggioranza.
C’è anche una questione che riguarda M5S: non è una scelta del PD soltanto. Già ieri, però, mi pare che tutta la maggioranza abbia chiarito che per noi si riparte da Conte.

Speriamo che ci siano altre forze che diano la stessa disponibilità.
Penso che l’allargamento della maggioranza debba creare le condizioni affinché non si ripeta ciò che è successo, cioè che ci sia una forza che possa condizionare, come è successo negli ultimi mesi, il lavoro del Governo. Una maggioranza larga, quindi, che non rende nessuno indispensabile.
Guardando i voti che ci sono ora al Senato e alla Camera dei Deputati, credo che un allargamento della maggioranza ci possa essere.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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