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Combattere le dipendenze: La riforma che serve

Scritto da Carlo Borghetti e Sara Valmaggi.

Carlo Borghetti e Sara ValmaggiIl settore delle dipendenze patologiche deve trovare nuove strade d’intervento a fronte di nuovi e vecchi fenomeni (dal gioco d’azzardo all’alcol, alle droghe classiche tutt’ora assai presenti) e di una drastica riduzione delle risorse e del personale dei servizi. Se ne è parlato oggi, nell’ambito del convegno “Combattere le dipendenze. La riforma che serve”, organizzato a Palazzo Pirelli, a cui hanno partecipato consiglieri regionali, amministratori locali ed esperti.
In Lombardia i costi totale del sistema per contrasto alle dipendenze sono di 110 milioni di euro, di cui 60 per le strutture pubbliche e 50 per il privato sociale. Solo lo 0,7% del Fondo sociale regionale infatti, in Lombardia, viene dedicato oggi al contrasto delle dipendenze, contro l’1% di tutte le altre regioni italiane e addirittura l’1,5% della Toscana.

A fronte di questi numeri, i numeri dell’utenza sono spaventosi: circa 48mila utenti annui, censiti da FederSerd Lombardia, di cui 21mila per abuso di sostanze illecite, 12500 per alcolismo, 1700 per gioco d’azzardo patologico, 11mila per altre motivazioni.
“Il tipo di investimento non ha nessuna correlazione col fenomeno – ha spiegato Alfio Lucchini, presidente FederSerd - . Oggi per comprendere davvero i consumi di sostanze dobbiamo allargare lo sguardo sull’intera società e sui suoi modelli generali; ci troviamo di fronte a fenomeni sempre più in espansione perché legati alla dinamica stessa della società consumista e individualista. Possiamo dire addirittura che assistiamo ad una normalizzazione delle dipendenze. Ma i cittadini devono sapere che la malattia da dipendenza, per sua natura ciclica e complessa, può essere affrontata e spesso risolta”.
Il Gruppo Consiliare del Pd lombardo propone un nuovo modello di intervento sociosanitario per la Lombardia che nasce dal superamento della divisone tra “ospedale e territorio” e dall’idea di separatezza delle funzioni, a partire dalla prevenzione, alla presa in carico, sino alla riabilitazione per le persone con problemi di dipendenza.
La Lombardia ha un sistema d’intervento e di governance articolato nel settore delle dipendenze, e, fin dal 2000, ha strutturato i Dipartimenti delle Dipendenze in ogni ASL. Nella proposta, delle nuove ASST i Dipartimenti delle Dipendenze devono assicurare le funzioni di governo territoriale in tema di dipendenze, nonché di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con patologia da dipendenza, da sostanze o comportamentali o con consumi problematici, tramite le loro articolazioni operative (Servizi delle Dipendenze) e gli organismi che compongono il Dipartimento stesso, in sinergia con tutte le realtà che si occupano delle stesse tematiche.
“E’ necessario che le istituzioni si attrezzino per far crescere un sistema integrato territoriale di risposta – ha detto la vicepresidente Pd Sara Valmaggi - . Per questo serve una revisione della governance e occorrono più fondi, che devono essere anche spesi in modo diverso, non solo attraverso il voucher, che lascia solo il paziente, ma con una vera programmazione declinata secondo livelli di intensità e gravità”.
“Per combattere le dipendenze è necessario anche puntare con più forza sulla prevenzione – sottolinea il consigliere regionale Pd Carlo Borghetti - . Fare più prevenzione significa lavorare sulle fasce di popolazione più giovane, a partire dalla scuola: soprattutto le nuove dipendenze attecchiscono in modo sempre più preoccupante tra i giovanissimi. Per questo servizi educativi, servizi sociali e servizi sanitari devono rafforzare la loro capacità di lavorare in rete e in sinergia”.

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