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Le nostre condizioni per il Sì al referendum

Scritto da Nicola Zingaretti.

Nicola ZingarettiSosteniamo da sempre la riduzione del numero dei parlamentari, tuttavia per votare Sì e far nascere il governo abbiamo chiesto modifiche dei regolamenti parlamentari e una nuova legge elettorale, per scongiurare rischi di distorsioni nella rappresentanza e tutelare adeguatamente i territori, il pluralismo e le minoranze. Tutta la maggioranza ha sottoscritto questo accordo, ora faccio un appello affinché sia onorato". Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti, intervistato da "Il Corriere della Sera", non è impossibile approvare la riforma elettorale almeno in una delle due Camere: "Se c'è la volontà politica si può fare molto". Rispettare l'accordo "permetterebbe anche di interloquire con i tanti dubbi e le perplessità che stanno crescendo; soprattutto in riferimento a un'insopportabile campagna in atto all'insegna dell'antipolitica", osserva Zingaretti, che precisa: "Il Sì va considerato solo un primo passo, in sé insufficiente di una riforma complessiva del bicameralismo e dell'insieme dell' attività legislativa".
"Pur nel pieno rispetto dell'autonomia di coscienza di ciascun cittadino, mi impegno - aggiunge - a costruire le condizioni più ragionevoli alla scelta del Sì". Sulle Regionali, "quando votano milioni di cittadini, è sempre un fatto politico. Peserà sugli sviluppi della situazione italiana", ammette Zingaretti. "Comunque quello che cambierà sicuramente, in meglio o peggio, sarà la vita dei cittadini delle Regioni investite dalla consultazione elettorale, per questo ovunque combattiamo per vincere". Dopo il voto di settembre "apriremo un grande dibattito sul futuro dell'Italia, a prescindere dal risultato che riusciremo a ottenere e che riguarda il Pd, l'insieme dell'alleanza e anche il governo nazionale. Il Pd si candida a guidare con spirito unitario la transizione a un'altra Italia", dichiara Zingaretti. In merito al voto interno del M5s sulle alleanze, "la caduta di un veto pregiudiziale da parte del Movimento su possibili alleanze nei territori è un fatto positivo, poi saranno i territori a decidere. Se al pronunciamento sono seguite rigidità e incoerenze, è un problema degli altri", dice il segretario dem. "Il dibattito su un'alleanza organica o non organica appassiona pochi e per certi aspetti è incomprensibile", prosegue. "Abbiamo deciso con Italia viva, Leu e 5 Stelle di governare l'Italia per tutta la legislatura. + dunque un'alleanza che ha delle ambizioni politiche e una missione da realizzare". Sulla scuola, "sono mesi che tutti i giorni stiamo ponendo questo tema. Da luglio abbiamo chiesto al governo un coordinamento interministeriale", sottolinea Zingaretti. Quanto al Mes, "non abbiamo mai smesso di porre questo tema".

Intervista del Corriere (file PDF)»

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