Stampa

Nonostante la situazione difficile, in Italia si stanno facendo molte cose

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli Intervento a Radio Lombardia.

Bisogna stare attenti alle comunicazioni che si danno. A noi parlamentari, le persone chiedono spesso informazioni su come comportarsi, in quanto veniamo percepiti come dei punti di riferimento. Per questo, credo che non dobbiamo metterci a fare gli scienziati o a raccontare che evoluzioni pensiamo possa avere il virus ma bisogna dire semplicemente che siamo di fronte ad una situazione nuova, che ci impone di cambiare le abitudini per evitare che il nostro sistema sanitario vada al collasso e bisogna ascoltare le indicazioni che vengono dalla scienza e dal Governo. Tutte le altre cose credo che facciano danni e il protagonismo sulla vicenda del coronavirus dobbiamo cercare di risparmiarcelo.
Penso, infatti, che la comunicazione debba essere assolutamente sobria e seria: dobbiamo raccontare le cose che ci sono scritte nei decreti e le cose che gli scienziati dicono che bisogna fare. Il resto non siamo in grado di stabilirlo.

Credo che, rispettando le regole, ciascuno debba cercare di difendere la propria normalità.
È evidente che non è normale non fare riunioni da 15 giorni o non stringersi la mano ed è vero che di fronte alla richiesta di cambiare le proprie abitudini si resta spiazzati perché pensiamo sempre di controllare tutto e che il cambiamento non esista se non è scelto da noi mentre, invece, la natura ogni tanto ci ricorda che non controlliamo tutto e abbiamo dei limiti e bisogna prenderne atto con serenità.

Il mondo sta andando veloce ancora, nonostante il coronavirus. La velocità non è in discussione, così come non possono essere messe in discussione molte altre cose. Si stava diffondendo l’idea che si potesse riorganizzare il mondo rimettendo in campo le frontiere, mentre oggi c’è un virus che dimostra che non esistono barriere che possano limitarlo, così come si può limitare la mobilità delle persone. Siamo in un mondo, quindi, che non solo è più veloce ma è anche più piccolo. Adesso siamo costretti a fermarci e fermarci aiuta a capire quali sono le cose più importanti.

Penso che sia giusto che questa vicenda venga affrontata dando l’idea che la politica e le istituzioni lavorano nella stessa direzione e che non si utilizza il virus per far cadere il Governo. È bene che ora si sia tutti in sintonia, ma eviterei la distinzione tra le proposte dell’opposizione o le proposte del Governo: tutti i suggerimenti sono utili, anche nella dinamica parlamentare di questi giorni sono stati recepiti molti contributi delle opposizioni ed è giusto che sia così, però, se faremo un decreto per spendere 7 miliardi e mezzo per rilanciare l’economia, è evidente che la ricetta economica che contiene sarà quella del Governo e delle forze che lo compongono.
Altro è ragionare insieme su ciò che si può fare per mettere in sicurezza le scuole e i tribunali, per aiutare le famiglie in difficoltà, per salvaguardare le attività economiche che sono più penalizzate da questa vicenda o per aiutare il turismo in tutto il Paese.
Su questi aspetti è giusto e credo che sia anche normale riflettere insieme di fronte ad una vicenda come quella del coronavirus ma alla fine non possiamo arrivare con proposte contrapposte.
Noi pensiamo che tutti debbano pagare le tasse, quindi, vogliamo incentivare l’uso degli strumenti tracciabili; continuiamo a pensare che la questione ambientale sia molto seria e, quindi, bisogna ridurre l’uso della plastica e, per questo, abbiamo messo in campo un provvedimento che questa volta tenga conto delle esigenze delle aziende, mentre Salvini pensa che la soluzione di tutto sia togliere le tasse. Se si tolgono le tasse, però, diventa complicato trovare 40 miliardi per far ripartire l’economia e il turismo.

La prossima settimana, in Parlamento, voteremo un decreto contenente misure per sostenere il settore del turismo, che consente la cassa integrazione, il pagamento dei contributi per i dipendenti e una serie di norme che intervengono sull’emergenza per non scaricare ancora di più sulle imprese del turismo i costi del coronavirus.
Comunque i 7 miliardi e mezzo che sono previsti equivalgono ad una finanziaria: nell’ultima Legge di Bilancio, tolti i 23 miliardi che abbiamo dovuto trovare per non aumentare l’IVA, sono stati stanziati al massimo 6 miliardi in più e, quindi, dovremo fare una vera e propria nuova manovra.
È evidente che dovremo usare quei soldi in modo intelligente e che la scommessa è evitare che un settore come quello del turismo perda 40 miliardi perché così riusciremo anche a dare segnali e rilanciare l’immagine dell’Italia, creare le condizioni per gli investimenti e prendere iniziative sull’export che non ci facciano perdere ulteriori quote di mercato all’estero. Inoltre, ci sarà il problema di sostenere la sanità e fare altre cose per rilanciare i settori economici più colpiti.

La proposta di sospendere l’esecuzione degli sfratti in questa fase di emergenza mi sembra di buon senso, oltretutto sollecitata dalle organizzazioni sindacali degli inquilini. Gli sfratti non riguardano solo gli occupanti abusivi ma riguardano anche persone anziane che non riescono a pagare e legittimamente i proprietari di casa vogliono allontanare. Adesso, però, siamo in un momento in cui non sospendere gli sfratti rischia di farci trovare di fronte a situazioni di persone over 65 o fragili (che sono quelle da tutelare maggiormente in questa fase emergenziale) che possono finire ancora più in difficoltà. Sarebbe sufficiente un provvedimento del Governo o una circolare del Ministro competente che dice ai prefetti di bloccare gli sfratti e questo è semplice e si può fare.

Nonostante la situazione difficile, in Italia si stanno facendo molte cose: adesso si apriranno anche gli ospedali militari e arriveranno nuovi medici e infermieri; si stanno riconvertendo pezzi della sanità per intervenire sull’emergenza del coronavirus e si sta facendo ciò che si deve fare. L’Italia non ha mai nascosto niente ai cittadini, anzi, ci accusano di aver fatto fin troppa chiarezza e usato troppa trasparenza e aver fatto troppi tamponi, tanto da esser stati fatti passare come quelli che avevano infettato il mondo e, invece, poi si è visto che non era così.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

Pin It