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Le regionali sono elezioni in cui si decide chi governerà le Regioni

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco MirabelliIntervento in Tv a 7Gold.

In Emilia-Romagna c'è una campagna elettorale tra il Presidente uscente, Bonaccini, che valorizza il buon governo di una Regione che è ai primi posti in tutte le classifiche - non solo in Italia - per crescita, occupazione e tanto altro e Salvini, che, invece, gioca lì una partita solo nazionale.
Le regionali sono elezioni in cui si decide chi governerà la Regione per i prossimi 5 anni mentre Salvini sta discutendo di tutt'altro e ha imposto una campagna elettorale tutta politica.
Certamente una sconfitta del centrosinistra in Emilia-Romagna sarebbe un colpo duro e imporrebbe un'ulteriore riflessione, però, visto quello che Salvini sta investendo e il modo in cui sta facendo questa campagna elettorale, credo sia più lui a perdere in caso di sconfitta perché, come minimo, vorrebbe dire che si interrompe una fase.
Non penso che dall’esito elettorale ci saranno conseguenze sul Governo nazionale.
Il Governo sta lavorando e oggi sarebbe importante valorizzare il decreto attuativo del taglio delle tasse sul lavoro: dal 1 luglio, 16 milioni di lavoratori avranno in busta paga dai 60 ai 100 euro in più al mese e questa mi pare una cosa rilevante. Abbiamo detto che avremmo fatto un Governo per evitare l’aumento dell’IVA e per lasciare più soldi nelle tasche dei lavoratori e lo stiamo facendo.
Il Governo, quindi, sta lavorando e continuerà a lavorare.

I Cinque Stelle stanno attraversando un travaglio che credo dobbiamo tutti rispettare e vedremo l'esito. Vedremo se, come io spero, i Cinque Stelle sceglieranno oltre che di sostenere questo governo e anche di scegliere in maniera più coerente un'alleanza che definisca un'alternativa al centrodestra.
M5S ha preso oltre il 30% dei voti alle ultime elezioni politiche, ha una rappresentanza parlamentare di gran lunga superiore a quella degli altri partiti e ha ottenuto ciò presentandosi come forza antisistema e raccogliendo il consenso sulla crisi della politica. E' evidente che stare al Governo e doversi confrontare con le alleanze cambia tutto. E' ovvio che vada in crisi un movimento che è stato di protesta, nel momento in cui arriva al Governo e ancora di più quando si deve confrontare con altri soggetti e fare alleanze.
Mi pare che se ne siano resi conto, abbiano preso atto e abbiano costruito un percorso che va rispettato. In un partito tradizionale si sarebbe fatto un congresso, loro hanno l'obiettivo di fare gli stati generali a marzo e li dovranno decidere come strutturarsi e come andare avanti anche dal punto di vista delle alleanze.
Io spero che, a partire dall'esperienza di Governo, i Cinque Stelle facciano una scelta netta rispetto alla necessità di costruire uno schieramento ampio che sia alternativo al centrodestra.
In M5S, però, ci sono anche elementi con idee diverse.
Al di là delle elezioni regionali in cui M5S si sono presentati da soli, inoltre, ci sono anche delle elezioni suppletive per sostituire due parlamentari e l'idea che la maggioranza vada divisa con candidati diversi per eleggere persone che poi in Parlamento dovranno decidere se sostenere il Governo o meno, è un tema che nel Movimento dovranno porsi.
Dobbiamo comunque avere rispetto di questo travaglio interno a M5S, tenendo conto del fatto che alle ultime elezioni politiche il Movimento 5 Stelle ha avuto un consenso largamente maggioritario negli italiani.

In Italia i Governi trovano la fiducia in Parlamento, questo è ciò che prevede la Costituzione. Non credo, quindi, che il tema sia se cambieranno gli assetti dopo le elezioni in Emilia-Romagna.
Anche l’idea per cui il risultato delle elezioni regionali si traduca in un segnale addirittura per il Presidente della Repubblica tale da sciogliere le Camere è sbagliata. Ricordo, infatti, che l’ultimo Governo Berlusconi, che è durato circa 4 anni e mezzo ed è passato attraverso a tutte le sconfitte alle elezioni regionali e mai nessuno ha posto la questione. Il Governo è cambiato quando in Parlamento non ci sono più stati i numeri per tenerlo in piedi.
Il centrodestra sta facendo la scelta di non parlare mai dell’Emilia-Romagna e della Calabria, dove si vota sulle Regioni, sulle proposte per le Regioni, sulla valutazione di come state governate quelle Regioni. Salvini ha scelto di far diventare le elezioni dell’Emilia-Romagna elezioni politiche e di portare via la scena ai candidati regionali.
Noi stiamo facendo la campagna elettorale per il candidato Presidente Bonaccini mentre dall’altra parte la candidata è oscurata perché si è scelto di rubare i voti degli emiliani per essere sulla partita nazionale.
Gli emiliani votano per decidere chi governerà l’Emilia Romagna nei prossimi 5 anni e non per chi governerà il Paese, quindi, è un imbroglio dire loro che voteranno per chi governerà l’Italia.

Catalogare le Sardine come un movimento del PD è falso.
Le Sardine sono un movimento nato spontaneamente e che non ha velleità di governo o di fare un partito ma chiedono una politica diversa, non urlata e non vogliono l’odio. Da questo punto di vista, le Sardine sono contro Salvini.
Si tratta di un movimento molto importante per noi perché, nel momento in cui le piazze venivano utilizzate solo dall’altra parte per spiegare che tutto il popolo stava con Salvini, hanno dimostrato che invece c’è anche una parte importante di questo è un Paese che ha opinioni diverse da Salvini ed è pronta a mobilitarsi per mostrarlo.

In merito alla citofonata di Salvini, se si ha la convinzione che in alcuni luoghi ci siano degli spacciatori si va in questura e si fanno le denunce, come dovrebbe sapere chi ha fatto il Ministro degli Interni e ha avuto la possibilità di intervenire su quei problemi. Se ognuno pensa di risolvere i problemi facendosi giustizia da solo si dà un segnale devastante oltre a rischiari di fare del male a persone che non necessariamente sono colpevoli delle accuse che vengono loro rivolte.
Non spetta a Salvini decidere chi è colpevole.
Salvini vuol fare tutto, dal poliziotto al giudice, cercando di fare tutte le parti in commedia ma non può fare così perché uno Stato così non funziona.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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