A proposito della trasmissione Tv su Giorgio Ambrosoli

In quel quel periodo avevo qualche responsabilità politico-amministrativa nella città di Milano (ero presidente della commissione Bilancio del consiglio comunale), e per questa ragione sento il dovere di esprimere a tutti voi le mie valutazioni su quella trasmissione.
Il racconto rappresentato è stato coraggioso perché ha analizzato i fatti in modo obbiettivo ponendo in luce la drammaticità di quel periodo e le responsabilità politiche e morali ad ogni livello.
Su un solo punto mi permetto di dissentire e questo punto riguarda la presunta e generica responsabilità della politica nel suo insieme che, secondo gli autori della trasmissione, non ha saputo/voluto sostenere l'opera di bonifica dell'avvocato Ambrosoli come liquidatore della Banca Privata Italia.
NO le cose non andarono così.
Basta leggere i giornali di allora per vedere come si mosse il partito in cui io militavo, di come questo partito sostenne e difese l'operato di Ambrosoli , del governatore dell Banca d'Italia Baffi e del suo collaboratore Sarcinelli, entrambi fatti arrestare ignobilmente dalla procura di Roma.
Il silenzio stava da altre parti, compresa una certa stampa conservatrice e reazionaria.
Furono loro che non vollero denunciare quel drammatico periodo , furono loro che finsero di non vedere che alcune parti dello stato stavano agendo per insabbiare ed isolare chi stava lavorando per il bene comune.
Il giorno dopo dell'assassinio dell'avvocato Ambrosoli intervenni, UNICO CONSIGLIERE, in Consiglio Comunale per ricordare il lavoro svolto da quel galantuomo.
Nemmeno il sindaco Tognoli prese la parola.
Sapevo che non sarebbe stato in intervento facile per cui mi preparai con un documento scritto nel quale esposi le responsabilità politiche e morali (parte della DC, Vaticano, P2 e mafia) che causarono quel drammatico evento.
L'intervento era molto forte e una parte della DC continuò ad interrompermi e faticai non poco a non reagire alle provocazioni e concludere il mio intervento, tra il totale silenzio del Presidente della Assemblea.
Il resoconto stenografico che tempo dopo ho avuto modo di rileggere documenta le interruzioni e le provocazioni che ho dovuto subire.
Per cui è profondamente sbagliato dire genericamente che tutta la politica lasciò solo l'avvocato Ambrosoli perché le cose non andarono cosi.