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Dal Consiglio Regionale della Lombardia

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti In Consiglio regionale lombardo si discute l'Assestamento al Bilancio 2014: la Giunta Maroni e la maggioranza di centrodestra hanno l'occasione di passare dalle parole di propaganda ai fatti, anche per Sanità e Welfare, su problemi per cui i nostri concittadini lombardi attendono risposte da troppo tempo, e per cui non possono aspettare i tempi di una riforma della Sanità che ad oggi è solo un annuncio, a un anno e mezzo dall'avvio di questa legislatura. Se vogliamo davvero rafforzare il ruolo delle Regioni, oltretutto, è necessario che la maggioranza vada oltre le bandierine che interessano solo a loro, come la richiesta di Statuto speciale per la Lombardia o la riapertura delle case chiuse...
Come gruppo PD abbiamo fatto una serie di richieste concrete e coerenti, che oggi ho illustrato in aula, tutte nel segno di creare un sistema socio-sanitario più in grado di prendere in carico e accompagnare le persone nel momento del bisogno, con più equità e più attenzione al sociale.
Ovviamente le nostre proposte sono dotate di copertura economica nell'attuale Bilancio, reimpostandone le priorità.
Eccole (sono racchiuse in oltre 30 tra emendamenti e odg):
-ripristino del Fondo Sociale regionale almeno ai livelli dello scorso anno (70 milioni), per non costringere i Comuni al taglio dei servizi per minori, anziani e disabili;
-sostegno ai servizi di asilo nido con incremento del fondo dedicato (+5 milioni);
-istituzione di un fondo unico di sostegno alla maternità per le future mamme in difficoltà socio-economica (180 euro/mese per 15 mesi a partire dal settimo mese di gravidanza);
-sostegno alle Case di Riposo per interventi di adeguamento (prestiti a tasso zero per 20 milioni per il 2014);
-revisione nel segno della equità del sistema dei ticket per visite ed esami (esenzione totale per chi ha meno di 30mila euro di reddito annuo famigliare, progressività per gli altri, a ticket massimo invariato);
-apertura degli ambulatori per visite ed esami la sera e nei weekend in via definitiva e non solo in via sperimentale per poche strutture, pubblicizzando l'iniziativa ai cittadini per una vera alternativa al ricorso alle sole strutture private;
-sostegno alla revisione del nomenclatore per i presidi e gli ausili per disabili (che risale al 1999) per dare risposte più adeguate ai bisogni e razionalizzare la spesa del sistema sanitario;
-interventi per il contrasto alla povertà e il sostegno all'inclusione sociale;
-interventi per la tutela delle nuove fragilità anche attraverso l'associazionismo e il volontariato.
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