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Gli odiatori vanno curati

Scritto da Liliana Segre.

Liliana Segrei
Articolo di Repubblica.

La procura di Milano ha aperto già nel 2018 un'indagine per molestie e minacce per gli insulti arrivati sui social network alla senatrice Liliana Segre. Il fascicolo è a modello 44, contro ignoti, ed è coordinato dal capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili. Se ne è avuta notizia soltanto oggi, dopo la pubblicazione su Repubblica del rapporto dell'Osservatorio antisemitismo che ha calcolato circa 200 insulti e minacce sui social network ricevuti in media, ogni giorno, dalla senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di concentramento nazifascisti. E la senatrice, arrivando a un seminario dell'università Iulm, ha commentato parlando degli haters: "Sono persone per cui avere pena e vanno curate. Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio che quello".
Nei giorni scorsi il mondo della politica ha espresso la sua solidarietà alla senatrice a vita. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha parlato di "un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la libertà e il progresso"; il premier Giuseppe Conte ha annunciato che "inviterà tutte le forze politiche in Parlamento a mettersi d'accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell'odio. Via social e a tutti i livelli".
E la senatrice, a chi le ha chiesto se gli haters si possono recuperare ha risposto: "La speranza in una nonna c'è sempre, ma la realtà qualche volta si abbatte sopra la speranza con una bastonata tremenda. Io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui", ha risposto. La peggiore bastonata? "Quando hanno ucciso mio padre". "Ogni minuto va goduto e sofferto - ha proseguito - bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la morte... Tanto c'è già la natura che ci pensa".
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