Semplificare la vita ai celiaci
Intervento in dichiarazione di voto per il PD durante l'approvazione in Senato della mozione sulla celiachia: Signora Presidente, come hanno detto molto bene i colleghi nelle mozioni e negli interventi, consentire ai celiaci di vivere meglio significa migliorare la vita di tutti.
Torno rapidamente sui vari punti affrontati nella discussione. La diagnosi precoce è certamente importante, è ovvio, però non riguarda solo la celiachia. Dovrà infatti diventare un metodo per tutte quelle forme che una volta chiamavamo malattie in senso proprio e che oggi invece non possiamo più chiamare così, perché sono condizioni di vita delle persone, che non guariscono, non muoiono, ma possono migliorare.
E questo riguarda in particolare il tema che abbiamo trattato oggi. Vengo agli stili di vita, anch'essi importanti. I celiaci ci insegnano a porre attenzione a ciò che mangiamo; ci consentono di fermarci un attimo a riflettere sulla nostra alimentazione, sulle sostanze che ingeriamo e sul possibile, conseguente benessere. Da questo punto di vista segnalo il richiamo presente nella mozione del senatore Vaccari, che ringrazio davvero tanto per il suo lavoro e per la sua tenacia nel campo della celiachia, circa un coinvolgimento degli operatori della ristorazione e della produzione di pasti e alimenti freschi perché adottino alcuni protocolli specifici.
In tema di alimentazione, segnalo il caso della macchinette distributrici di cibo presenti nei luoghi pubblici, che secondo me devono essere per tutti, quindi non solo per i celiaci, perché non vi è dubbio che contengono prodotti che non fanno bene proprio a nessuno.
Non fanno bene a nessuno! Su questo sarebbe bene che l'Italia riflettesse. Come ho visto in alcune scuole, in alcuni ospedali e in diversi altri luoghi pubblici, esistono delle buone pratiche già in essere. Credo che estenderle anche ad altre realtà sia davvero uno degli elementi più formativi, molto più di tanti e tanti corsi di formazione, che pure sarà importante garantire agli operatori.
Se vogliamo che le persone celiache vivano bene dobbiamo creare delle condizioni di contesto, progredire nella ricerca e rendere accessibili i relativi prodotti. In proposito, quello che è successo in Calabria è molto, molto grave, perché non si può fare mercato sulla pelle delle persone. Per una questione di concorrenza commerciale non si possono mandare allo sbaraglio, dal punto di vista della sopravvivenza, tante persone (bambini, anziani e donne gravide) in una Regione in cui è anche molto difficile spostarsi. Non è possibile che se la grande distribuzione vende prodotti per celiaci le farmacie fanno la serrata. Questo non va bene, perché l'ampliamento dell'opportunità e dei punti vendita in questo caso non è un elemento di mercato, ma un elemento legato alla cura delle persone.
Bisogna poi progredire nella ricerca. Mi interessa dire in particolare che la celiachia va riconosciuta nei LEA. Ringrazio il Governo per l'attenzione che sta riservando a questo tema, che è ormai maturo, sia per competenze di Governo che per competenze delle Regioni. Come ci ha detto il Ministro la settimana scorsa in audizione pubblica ormai il Patto per la salute contiene la scelta di rivedere i livelli essenziali di assistenza, con anche - mi pare - un adeguato finanziamento. Su questo credo dovremo insistere nei prossimi mesi, perché nei LEA, che è ora di aggiornare, cosa che non accade dal 2001, rientri la celiachia, così come tante altre condizioni che oggi sono tagliate fuori. Anche questo è modernità.
E del resto, il parere che la Commissione sanità ha dato sulla riforma del Titolo V va esattamente in questa direzione e cioè: linee generali che restano in capo allo Stato e si coordinano, sul piano della realizzazione di servizi per le persone, a livello regionale.
Il compito delle Regioni nel campo della celiachia è quindi fondamentale, ma ugualmente importante è che lo Stato si prenda le sue responsabilità senza nascondersi, riconoscendo questi fenomeni ed i diritti di queste persone e lo faccia alzando anche un po' di più - mi permetto di dire - la voce in Europa, perché quella scritta in Europa sulla celiachia non è una bella pagina. Diciamo di cambiare verso alla politica europea ed io sono completamente d'accordo, ma anche l'approccio alla tematica della salute in Europa deve cambiare verso, abituandosi a quella normalità importante che è costituita dalla diversità delle persone.
Per queste ragioni, come Partito Democratico, voteremo a favore di tutte le mozioni e ci impegneremo, per quel che sarà nelle nostre facoltà, affinché la vita delle persone celiache sia obiettivamente più semplice e dunque più umana.