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Legge Badanti: qualcosa si muove ma è ancora poco

Scritto da Carlo Borghetti.

Carlo Borghetti "Finalmente, a quasi quattro anni di distanza dall'approvazione della legge sulle badanti, dopo molteplici miei richiami, anche in Aula, ad avviare la legge, la Regione Lombardia incomincia concretamente a mettere in atto quanto previsto dalla normativa. Con recente delibera di giunta dell'assessore Silvia Piani vengono infatti previste risorse (oltre 4 milioni di euro) per gli ambiti territoriali comunali per la implementazione degli Sportelli badanti, e per le famiglie, sotto forma di 'bonus' sulla base del reddito Isee". A fare il punto sull'attuazione della legge regionale lombarda 15/2015 'Interventi a favore del lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari', in un articolo su 'Mercato del Lavoro news', rivista della Fondazione Anna Kuliscioff, è Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, componente della commissione Sanità e primo firmatario di quella legge.
"Oggi le badanti in Lombardia sono circa 200mila -aggiunge Borghetti - e i due terzi lavorano in nero. Con la legge finalmente si sono messe alcune regole, ma soprattutto si dà un aiuto economico alle famiglie, in base al loro reddito, a patto che assumano con regolare contratto la badante, o mettano in regola quella già al lavoro, iscrivendola al Registro territoriale". "'Eppur si muove', 'bene', si direbbe, tutto risolto? Neanche per idea. I Comuni, che sono il perno attorno a cui ruota l'implementazione della legge, sono stati solo formalmente informati dalla Regione attraverso i Piani di Zona, e regna la disinformazione nei servizi sociali comunali e tra i potenziali destinatari del bonus badanti", dice Borghetti.
"E' necessario che Regione Lombardia, se ha davvero a cuore l'avvio di questo meccanismo di sostegno alla assistenza familiare, accompagni con forza e con costanza -evidenzia Borghetti - l'implementazione della sua delibera, magari insieme ad Anci Lombardia, perché lasciare andare 'per inerzia' il provvedimento rischia di farci ritrovare tra qualche anno ancora ai blocchi di partenza". "Da parte loro, poi, i Comuni si devono attrezzare per l'avvio e la gestione degli Sportelli, auspicabilmente nel formato di ambiti territoriali, appoggiandosi al Terzo Settore competente, che in questi anni ha già in più casi avviato percorsi di sostegno alle famiglie con badante, percorsi che ora però vanno ricondotti nell'alveo della legge regionale", spiega ancora il consigliere regionale. Per Borghetti, "solo così si può sperare che l'assistenza familiare diventi davvero un elemento ordinario della filiera dei servizi alla persona, per un problema che è sempre più grave, considerato l'invecchiamento della popolazione e il caro-rette delle Case di riposo". "E' necessario, infine, che la Regione riproponga al più presto i corsi di qualificazione per le badanti che aveva messo in atto anni fa e che non ha più riproposto: a quando i prossimi?", chiede l'esponente Pd. "Il bicchiere insomma è mezzo pieno, anzi mezzo vuoto. Mentre continuerò a sollecitare tutti i suddetti attori del sistema a fare la loro parte, mi ripropongo di fare in Consiglio regionale una valutazione oggettiva dell'implementazione della legge a fine anno. Vedremo", conclude Borghetti.

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