Basta guardare al passato

Tutto bene dunque? Certo che no, perché, nonostante il tentativo di distogliere l’attenzione mediatica sui temi cari alla propaganda di Salvini, la crescita langue, l’aumento dell’occupazione è debole e di bassa qualità, le crisi aziendali si moltiplicano e non si intravede all’orizzonte uno straccio di politica industriale ed economica. Se dunque sembra allontanarsi la possibilità di una crisi e di nuove elezioni politiche in autunno, non si diradano gli interrogativi sui principali temi economici e sociali. Sindacati e associazioni di impresa, non a caso, continuano a lanciare l’allarme.
Il nostro compito dunque è sempre più chiaro: certo continuare a denunciare dall’opposizione tutte le inadempienze e le scelte sbagliate del governo giallo-verde ma soprattutto cominciare a costruire una nostra agenda, alternativa a quella di Salvini & co. E coinvolgere in questo lavoro i territori, i lavoratori, gli imprenditori, gli intellettuali, gli amministratori locali, il mondo associativo. Il 13 luglio la nostra Assemblea Nazionale sarà l’occasione per impostare questo lavoro di medio periodo: tanto più Salvini e Di Maio nascondono i problemi reali del Paese – uno minacciando e sbraitando sull’immigrazione senza risolvere nulla, l’altro sventolando trionfalisticamente qualche statistica sull’occupazione senza vedere l’aumento delle richieste di Cassa integrazione e le 160 crisi aziendali sul suo tavolo – tanto più noi dobbiamo partire da lì, uscendo definitivamente dalla mera difesa di quanto abbiamo fatto con i nostri governi negli anni passati. Zingaretti è – deve essere – il segretario di una fase nuova della vita del Pd e del centrosinistra. Ecco il senso del “viaggio per l’Italia” che è iniziato qualche giorno fa in alcune aziende del casertano. Aziende che vanno bene e altre in cui i lavoratori lottano contro i licenziamenti, l’Italia che cresce e l’Italia che soffre. Dobbiamo essere capaci di indicare un cambiamento possibile, per sostenere chi produce e crea ricchezza e per proteggere chi fatica e vive nella precarietà e nell’insicurezza. Le proposte, le idee che dobbiamo mettere in campo per l’Italia debbono nascere da un confronto nuovo tra di noi e tra noi e la società italiana. Smettiamola di discutere con la testa rivolta al passato, facciamo tutti uno sforzo per guardare avanti. Colpisce, negativamente, che di fronte al cinismo e alle strumentalità quotidiane del Ministro dell’Interno sulla immigrazione, pure tra le nostre fila venga continuamente la voglia di tornare a dividersi sul passato. Ma basta! L’immigrazione è una questione epocale, richiede una nostra risposta strategica, davvero alternativa a quella fallimentare di Salvini. Possiamo andare oltre l’esperienza dei nostri governi o vogliamo rimanere inchiodati lì?
La nuova Segreteria, i Forum aperti, i responsabili dei Dipartimenti che saranno individuati nelle prossime settimane, i Segretari regionali e territoriali, gli amministratori locali, i Gruppi parlamentari: il Pd ha la possibilità, e la responsabilità, di rompere vecchie logiche, di aprire un dialogo vero con la società italiana, senza posizioni precostituite. Il Piano per l’Italia che abbiamo annunciato nelle scorse settimane indicando tre priorità – investimenti nella green economy, meno tasse sulle buste paga, scuola gratis per le famiglie meno abbienti – lo dobbiamo costruire chiamando tanti e tante a contribuire.
E forse se diventasse questa anche la palestra del pluralismo interno, in un rapporto proficuo con mondi sociali che si aspettano da noi delle risposte e che hanno voglia di dirci la loro, ne avrebbe beneficio tutto il Pd e il progetto politico di un nuovo centrosinistra, aperto, plurale, competitivo, da contrapporre alla destra sovranista di Salvini.
Infine. In Europa la linea di Salvini esce pesantemente sconfitta e l’Italia ridimensionata. Conte ha ubbidito al Capitano, contribuendo ad affossare la candidatura di Timmermans alla presidenza della Commissione, e temo molto che non sia stata una scelta lungimirante per gli interessi degli italiani. Vedremo nelle prossime ore per quanto riguarda il commissario italiano. Un’unica bellissima notizia: l’elezione del nostro David Sassoli a Presidente del Parlamento Europeo! Un grande orgoglio per noi e anche una responsabilità: provare a rappresentare in Europa quei tanti nostri concittadini che vogliono cambiare l’Europa e salvarla da chi – abbracciando un giorno Trump e il giorno dopo Putin – tentano di aggravarne la crisi e distruggerla.
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