Interventi in Commissione Antimafia
Intervento di Franco Mirabelli in Commissione Antimafia durante l'audizione di Lino Busà (Presidente SOS Impresa di Confesercenti).
Grazie al Presidente di Confesercenti Marco Venturi per i dati che ci ha fornito. Si tratta di dati importanti e preoccipanti. Valutando alcune inchieste, anche al Nord, è emerso che il tema della capacità della criminalità organizzata di penetrare nelle piccole e medie imprese utilizzando prevalentemente lo strumento dell’usura rispetto al racket, in una fase in cui la crisi ma soprattutto le banche hanno chiuso i cordoni della borsa, è diventato un fenomeno molto significativo in questi anni.
Partendo dal racket ma soprattutto partendo dall’usura, il lavoro della criminalità diventa poi quello di condizionare molto le imprese per rilevare gli esercizi commerciali e garantirsi una sorta di controllo del territorio e anche di pressione rispetto alle scelte che fanno le associazioni di via. Questo finisce per alimentare un ruolo delle organizzazioni criminali anche nella regolamentazione, oltre che nel presidio del territorio, acquisendo esercizi ma anche avendo un elemento di pressione rispetto alle scelte che vengono fatte sui territori e rispetto alle scelte dell’organizzazione del commercio.
Venturi ha detto il numero degli esercizi e delle piccole imprese che sono state chiuse, vorrei chiedere se avete fatto delle riflessioni anche su quest’altro fenomeno che mi pare molto diffuso.
Inoltre, credo che ci debbano essere anche richieste al sistema bancario perché, in questi anni, se l’usura sta proliferando in questo modo è anche perché la ‘ndrangheta ha risorse economiche da investire mentre le banche non fanno più prestiti e, quindi, molte imprese (anche sbagliando) ricorrono all’usura, per salvarsi. Poi - abbiamo visto anche da molte cose che ci hanno raccontato - si parte da lì e si arriva a coinvolgimenti molto più significativi e pericolosi e anche organici con la criminalità organizzata.
Video degli interventi di Mirabelli e Busà»
Intervento di Franco Mirabelli in Commissione Antimafia durante l'audizione del Ministro della Giustizia.
Faccio solo una premessa: mi pare che, dalle cose che ha detto il Ministro della Giustizia, ci sia una grande condivisione delle priorità che anche noi come Commissione Antimafia abbiamo definito, sulla base dell’esperienza fatta, al fine di modificare la normativa e mettere in campo nuovi interventi per contrastare la criminalità organizzata.
Vorrei, comunque, porre tre questioni veloci: la prima riguarda i beni confiscati. Il Ministro ha visto il lavoro svolto dalla Commissione Antimafia per cui non lo riprendo, però, credo che sul tema della salvaguardia dei posti di lavoro nelle aziende confiscate ci sia da fare un ragionamento molto serio e che il problema vada affrontato prioritariamente. Credo, infatti, che il tema della modifica dell’Agenzia che deve gestire i beni confiscati, della modifica della normativa e, in particolare, della distinzione tra sequestro e confisca e anche il diverso ruolo che devono avere l’Agenzia e la Magistratura sia fondamentale e lo abbiamo posto perché altrimenti è come se lasciassimo le cose a metà: confischiamo i beni ma poi non li restituiamo alla collettività e, invece, quest’ultima cosa è fondamentale.
Altra questione: chiederei un approfondimento sulla questione della prescrizione perché, sarà anche vero che ci sono altri problemi, ma il processo in Italia funziona male e i tempi sono lunghi anche perché c’è la prescrizione e molti lavorano appositamente per allungare i processi per arrivare alla prescrizione. Anche questo, quindi, credo che sia un tema prioritario da affrontare.
Ultima questione: vorrei capire se, il Ministero, dentro a questa revisione complessiva della legislazione antimafia ha in mente anche una legislazione più seria, più concentrata e più attenta rispetto alla questione della “zona grigia” e, in particolare, dei colletti bianchi. Le numerose inchieste del Nord Italia, ma non solo, hanno mostrato una zona in cui i professionisti svolgono ruoli anche importanti e spesso manca anche la possibilità di punire alcuni comportamenti che sono palesemente a favore della criminalità organizzata ma, appunto, non vi sono appigli legislativi per punirli.
Video dell'intervento di Mirabelli»
Video della Commissione Antimafia con gli interventi di Mirabelli, Guido Alpa e Andrea Mascherin del Consiglio Nazionale Forense»
Intervento di Franco Mirabelli in Commissione Antimafia durante l'audizione del Ministro della Giustizia.
Faccio solo una premessa: mi pare che, dalle cose che ha detto il Ministro della Giustizia, ci sia una grande condivisione delle priorità che anche noi come Commissione Antimafia abbiamo definito, sulla base dell’esperienza fatta, al fine di modificare la normativa e mettere in campo nuovi interventi per contrastare la criminalità organizzata.
Vorrei, comunque, porre tre questioni veloci: la prima riguarda i beni confiscati. Il Ministro ha visto il lavoro svolto dalla Commissione Antimafia per cui non lo riprendo, però, credo che sul tema della salvaguardia dei posti di lavoro nelle aziende confiscate ci sia da fare un ragionamento molto serio e che il problema vada affrontato prioritariamente. Credo, infatti, che il tema della modifica dell’Agenzia che deve gestire i beni confiscati, della modifica della normativa e, in particolare, della distinzione tra sequestro e confisca e anche il diverso ruolo che devono avere l’Agenzia e la Magistratura sia fondamentale e lo abbiamo posto perché altrimenti è come se lasciassimo le cose a metà: confischiamo i beni ma poi non li restituiamo alla collettività e, invece, quest’ultima cosa è fondamentale.
Altra questione: chiederei un approfondimento sulla questione della prescrizione perché, sarà anche vero che ci sono altri problemi, ma il processo in Italia funziona male e i tempi sono lunghi anche perché c’è la prescrizione e molti lavorano appositamente per allungare i processi per arrivare alla prescrizione. Anche questo, quindi, credo che sia un tema prioritario da affrontare.
Ultima questione: vorrei capire se, il Ministero, dentro a questa revisione complessiva della legislazione antimafia ha in mente anche una legislazione più seria, più concentrata e più attenta rispetto alla questione della “zona grigia” e, in particolare, dei colletti bianchi. Le numerose inchieste del Nord Italia, ma non solo, hanno mostrato una zona in cui i professionisti svolgono ruoli anche importanti e spesso manca anche la possibilità di punire alcuni comportamenti che sono palesemente a favore della criminalità organizzata ma, appunto, non vi sono appigli legislativi per punirli.
Video dell'intervento di Mirabelli»
Video della Commissione Antimafia con gli interventi di Mirabelli, Guido Alpa e Andrea Mascherin del Consiglio Nazionale Forense»