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Il lavoro sul piano casa

Scritto da Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Uno dei primi decreti del Governo Renzi punta ad aiutare le famiglie colpite dal disagio abitativo.
La cedolare secca sul reddito da affitti concordati che scende dal 15 al 10% basterà a far ripartire il mercato degli affitti?
Non credo sia una misura risolutiva per far ripartire il mercato degli affitti ma è sicuramente una misura utile nel momento in cui abbiamo bisogno di garantire a persone che non hanno un reddito sufficiente per comprarsi una casa, la possibilità di trovare una casa in affitto a canoni contenuti.
In arrivo nuove procedure per la vendita degli alloggi ex IACP agli inquilini ma le Regioni potrebbero fare resistenza. Perché?
Io credo che le Regioni abbiano bisogno di risorse per costruire nuovi alloggi.
Il decreto prevede oltre 320 milioni per sostenere inquilini morosi incolpevoli e il pagamento degli affitti. È tanto o poco?
Io direi che è una misura utile. Va gestita bene: non basta dare i soldi a pioggia. Il decreto prevede anche la possibilità che questi soldi vengano creati per creare opportunità abitative e non solo per essere distribuiti alle famiglie.
Le Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente del Senato sono al lavoro su circa 340 emendamenti presentati al decreto legge sulla casa e su Expo 2015.
Quali sono le modifiche condivise dalla Commissione?
Sono diverse, però sottolineo l’importanza che si garantisca anche ai Comuni la possibilità di accedere al Fondo di 500 milioni per sistemare gli alloggi vuoti e metterli a disposizione. Poi ci sono le norme che stiamo modificando per garantire che quest’operazione si possa fare in tempi brevissimi e senza lungaggini burocratiche. E quelle che prevedono che le vendite degli alloggi Iacp possano essere fatte solo agli inquilini.
È fattibile la proposta di dimezzare l’IMU come ulteriore incentivo per i canoni concordati?
Ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando sia al tentativo di ridurre l’Imu per i canoni concordati, sia alla possibilità di estendere ulteriormente oltre i Comuni previsti dal CIPE (come i Comuni dove c’è un’emergenza abitativa) la cedolare secca al 10% per chi ha il canone concordato.
Il Comune di Milano ha chiesto straordinari e contratti a tempo determinato per arrivare in tempo all’apertura dell’Expo. Siete d’accordo?
Stiamo lavorando per creare le condizioni perché il Comune di Milano possa assumere e possa impiegare gli straordinari del personale che ha. C’è già un decreto che consegna al Comune di Milano 25 milioni di euro come ulteriore contributo a Expo.
Piano casa pronto per la ristrutturazione. E tra i sorvegliati speciali entrano le occupazioni abusive e le detrazioni Irpef per i conduttori di alloggi sociali. Nel primo caso, infatti, sarà necessario dare una definizione puntuale del fenomeno, nel secondo caso, invece, sarà necessario prendere in considerazione una riformulazione o l’eliminazione della norma. A spiegare a ItaliaOggi le modalità di lavoro al testo del dl 47/2014 il relatore per la Commissione territorio, ambiente e beni ambientali del senato, Franco Mirabelli (Pd). «Siamo pronti a entrare nel vivo dei lavori al testo a partire da martedì prossimo 22 aprile: come prima cosa ci occuperemo di analizzare i pareri arrivati dalle Commissioni bilancio e finanze e, in secondo luogo, decideremo da quale tema partire per iniziare la discussione generale. Vedremo, poi, il contenuto degli emendamenti il cui termine per la presentazione è fissato per lunedì 28 aprile. Se tutto va bene, dovremo riuscire ad arrivare in Aula lunedì 6 maggio». Secondo il relatore, però, a trovare spazio all’interno della discussione generale saranno, però, sia l’art. 5 (Lotta all’occupazione abusiva dell’abitazione), sia l’art. 7 (Detrazioni fiscali Irpef per il conduttore di alloggi sociali). Nel dettaglio, l’art. 5, prevede l’impossibilità di richiedere gli allacci per le forniture in caso di occupazione abusiva dell’immobile.
Norme che hanno trovato il pieno accoglimento della Confedilizia (Confederazione dei grandi proprietari immobiliari) che, nel corso delle audizioni, che si sono svolte ieri in VIII e XIII Commissione ha evidenziato come «La disposizione soddisfa principi di civiltà prima ancora che di tutela del diritto di proprietà». E proprio all’ampliamento delle tutele volgerà l’intervento degli addetti ai lavori.
«Dovremo trovare il modo di integrare la norma, prevedendo che per i soggetti abusivi sia impossibile fare richiesta per un alloggio sociale per almeno 10 anni», ha evidenziato Mirabelli, «ma dovremo anche dare una definizione puntuale del concetto di abusivismo per fare in modo che vengano tutelati al massimo gli inquilini morosi incolpevoli».
Ad essere sviscerato sarà, poi, l’art. 7 che prevede la possibilità per i conduttori di alloggi sociali di portare in detrazione, nel caso in cui l’alloggio sia l’abitazione principale, 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e 450 euro se il reddito complessivo non supera i 30.987,41 euro.
«Questa disposizione costa all’incirca 22 milioni di euro e dovremo ben riflettere sulle possibilità di usufruire di questi fondi per garantire una maggiore sicurezza al Fondo per la tutela degli inquilini morosi incolpevoli e al Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione», ha sottolineato Mirabelli, «le detrazioni previste, infatti, andrebbero a vantaggio di una categoria che gode già del vantaggio di un canone sociale».

Piano Casa pronto a partire ma resta il nodo coperture. In salvo, invece, i piani per Expo 2015. Questa la posizione dei relatori al DL 47/2014 Franco Mirabelli e Stefano Esposito (PD), all’indomani della scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti nelle Commissioni Lavori Pubblici e Territorio del Senato.
Le misure per l’introduzione della cedolare secca al 10% fino al 2017, l’abbattimento della base imponibile dei redditi da locazione di alloggi sociali, oltre alle deroghe al piano regolatore per ristrutturare alloggi sociali rischiano, quindi, di essere riviste, corrette o addirittura eliminate nel corso dei lavori al testo che, calendario alla mano, dovrebbe approdare in Aula martedì 6 maggio. E mentre le Commissioni restano in attesa di conoscere nel dettaglio le proposte di modifica presentate dalle varie forze politiche, i relatori al testo hanno mostrato la loro perplessità sull’impianto normativo e le rispettive coperture.
«Molte norme andranno rivisitate e corrette anche alla luce dei contenuti del parere espresso dalla Commissione Finanze la scorsa settimana. In alcuni casi, inoltre, dovremo valutare la soppressione di alcune disposizioni», ha spiegato a Italia Oggi il relatore Mirabelli, «una su tutte l’art. 7 che prevede la possibilità per i conduttori di alloggi sociali di portare in detrazione, nel caso in cui l’alloggio sia l’abitazione principale, 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e 450 euro se il reddito complessivo non supera i 30.987,41 euro».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Esposito secondo cui «in attesa di conoscere le proposte di modifica da parte delle forze politiche sarà necessario che il governo faccia chiarezza sulle modalità con cui intende reperire le coperture».
Più tranquillo in fronte Expo 2015: «Al di là delle polemiche e delle preoccupazioni, il quadro complessivo non solo garantisce l’apertura della manifestazione nei tempi stabiliti ma anche una grande e positiva attenzione alla sicurezza e a una gestione del bilancio di Expo, che già oggi garantisce la copertura dei costi per la realizzazione del sito, grazie ai contributi dei Paesi partecipanti e ai partner commerciali. È chiaro», ha spiegato Mirabelli al termine delle audizioni della Commissioni Lavori Pubblici e Ambiente, che si sono svolte a Milano per verificare lo stato dei lavori della manifestazione, «che al Parlamento spetta accompagnare questo percorso, per velocizzare la realizzazione delle opere e l’impiego e l’assunzione dei lavoratori che garantiranno il funzionamento dell’intera manifestazione».
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