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Sanità: Una riforma radicale

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara Valmaggi Riformare radicalmente il sistema sanitario lombardo. Questo l’obiettivo del progetto di legge che abbiamo presentato oggi, a palazzo Pirelli, con il segretario regionale, Alessandro Alfieri e il capogruppo del Pd in Commissione Sanità, Carlo Borghetti.
Idea fondante della riforma sanitaria del Pd, che vuole essere la risposta ai bisogni della popolazione e alle nuove emergenze, è abolire la separazione tra sistema sanitario e sociale per creare una sinergia virtuosa tra la rete sanitaria regionale e i servizi territoriali di assistenza e cura. L’attuale frammentazione del sistema infatti non garantisce la continuità di cura (i pazienti dimessi dagli ospedali dopo la fase acuta della malattia spesso non hanno punti di riferimento certi) e non consente l’integrazione fra le diverse tipologie di assistenza. Con il nuovo sistema socio sanitario il paziente avrà invece un unico punto di accesso a cure e servizi assistenziali.
Nel progetto di legge del Pd ad essere integrati sono dunque il piano socio sanitario regionale, i piani socio sanitari locali e i piani sociali di zona dei Comuni.
Il sistema sanitario regionale (SSR) diventa dunque sistema socio sanitario regionale (SSSR) e fa capo a un unico assessorato, che include sanità e welfare. La nuova struttura ha un unico bilancio e un’unica direzione, con un evidente risparmio di risorse.
A supporto dell’intero sistema operano tre agenzie, a garanzia di uniformità e adeguatezza di intervento su tutto il territorio regionale: l’agenzia regionale per la programmazione, l’accreditamento, l’acquisto e il controllo delle prestazioni, che programma e regola i servizi accreditati, acquista le prestazioni sanitarie e controlla le procedure amministrative (funzioni ad oggi svolte dalle Asl spesso in modo non uniforme) e l’agenzia regionale per l’innovazione, la ricerca e il governo clinico, che svolge i controlli sull’appropriatezza e qualità delle prestazioni (svolti oggi in modo puramente formale) e fa da centro propulsore della ricerca e dell’innovazione. Infine l’agenzia regionale per l’emergenza e l’urgenza (Areu), che gestisce il 118, l’unica ad essere già attiva.
Le Asl sono trasformate in Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali). A loro va la gestione diretta degli ospedali di riferimento di territorio e dei presidi di comunità. Fanno capo alle Asst le cure primarie, intermedie, le prestazioni specialistiche territoriali e la prevenzione. Le Asst garantiscono, inoltre, un alto livello di raccordo con i Comuni.
Il sistema ospedaliero lombardo si articola su tre piani: i centri a elevata intensità e complessità, sia pubblici che privati, gestiti dalle aziende ospedaliere, con un bacino di utenza di massimo un milione di abitanti, che hanno un dipartimento di emergenza ad alta specialità (Eas) e sono attrezzati per gli interventi con la più alta intensità di cura. La Rete della ricerca e della formazione, che comprende gli Ircss (istituti di ricerca e cura) sia pubblici che privati, le università, gli enti e le istituzioni di ricerca, a cui sono destinate maggiorazioni tariffarie per le prestazioni di ricovero come riconoscimento per le attività di ricerca. Infine la rete ospedaliera ,che si articola in ospedali di riferimento, ospedali di territorio e presidi di comunità.
Gli ospedali di riferimento sono presidi ad alta intensità di cura, con un bacino di utenza ampio (corrispondente in genere all’area di una provincia), un DEA per l’emergenza e l’urgenza e numerose specialità.
Gli ospedali di territorio sono presidi a media intensità di cura, con un bacino di utenza limitato, con Pronto soccorso e solo alcune specialità.
I presidi di comunità sono strutture a bassa intensità di cura, diffuse su tutto il territorio. Erogano prestazioni sia in regime di ricovero (possono offrire posti letto per subacuti e postacuti) che day hospital. Qui si trovano gli ambulatori dei medici di base e dei pediatri, gli specialistici e i riabilitativi.
E’ inoltre abolita la legge Daccò, all’origine di molti dei recenti scandali della sanità lombarda.
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