Milano chiede un piano nazionale di inclusione

"Essere una città aperta e internazionale significa anche accogliere chi scappa dal proprio Paese per fuggire alle guerre o decide di costruire qui un futuro migliore per sé e la propria famiglia. Questa capacità - sottolinea Sala - è uno degli elementi di forza di Milano, dove il 19 per cento della popolazione è di origine straniera, contro il nove per cento nazionale".
Sala, insieme con i sindaci delle altre città si ritroveranno giovedì a Roma per discutere delle ricadute locali del decreto Salvini. Pur non avendo adottato la linea della disobbedienza, come ad esempio ha fatto il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, il sindaco di Milano nei giorni scorsi si era espresso chiedendo al ministro Salvini un incontro: "Ci ascolti - aveva detto - e riveda il decreto sicurezza, così non va". Poi aveva aggiunto: "Da settimane noi sindaci avevamo richiesto, anche attraverso l’Anci, di ascoltar la nostra opinione su alcuni punti critici, per esempio ampliando i casi speciali e garantendo la stessa tutela della protezione internazionale ai nuclei familiari vulnerabili, anche attraverso lo Sprar, oggi escluso dal decreto sicurezza per i richiedenti asilo".
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