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Parto senza dolore, nuove regole in Regione

Scritto da Sara Valmaggi.

Sara Valmaggi Il PD in Regione raccoglie l’allarme dei ginecologi, ostetrici ed anestesisti per la diffusione del parto indolore che in Lombardia è ancora di gran lunga al di sotto degli standard europei. I rappresentanti di tre società scientifiche (Società di Lombarda Ostetricia e Ginecologia, Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), chiedono chiarezza in merito alla recente decisione della giunta regionale. Con la delibera 1185 dello scorso anno, quella che definisce le regole del sistema sanitario regionale per il 2014, la Giunta Maroni ha infatti cambiato le modalità di remunerazione agli ospedali dell’anestesia epidurale per le partorienti, introducendo un rimborso per prestazione il cui dettaglio non è ancora chiaro.
La preoccupazione degli addetti ai lavori, che il Pd fa propria, è che con questa incertezza, o con decisioni successive, la pratica della parto analgesia possa non essere incentivata e quindi non crescere ai livelli europei (il 50% dei parti naturali in Francia, Spagna e Inghilterra, contro il 30% nelle città capoluogo lombarde, il 20% su base regionale), se non addirittura retrocedere.
La vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi annuncia un’interrogazione all’assessore alla sanità Mario Mantovani. «Le preoccupazioni dei ginecologi e degli anestesisti sono anche le nostre – dichiara Valmaggi -. Molti ospedali avevano organizzato il servizio sulla base delle regole in vigore fino allo scorso anno, che non erano perfette ma avevano avuto il merito almeno negli ospedali maggiori di recuperare terreno rispetto ai dati europei. A questi ospedali vanno date garanzie di poter mantenere il servizio e di potenziarlo, offrendo ancora più possibilità alle donne di partorire sotto anestesia, riducendo significativamente il dolore. Inoltre, bisogna garantire che l’epidurale sia sempre più praticata in tutte le sale parto della Lombardia. Una cosa è certa, sul parto indolore la Regione deve investire con decisione».
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