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Milano, come la società, è un’enorme forbice

Scritto da Massimo Cingolani.

Massimo Cingolani
Articolo pubblicato da La Voce Metropolitana.

Presa la decisione di fare un giro nelle periferie per sentire lo stato d’animo di chi ci vive, ho subito pensato che il modo migliore era presentarsi da assicuratore.L’obiettivo non era vendere polizze: gli abitanti non hanno molte risorse e partecipare alle gare per assicurare gli stabili patrimonio pubblico non è consentito a tutti.L’idea era quella di capire come è percepita la politica, senza però essere scambiato per un “politico”, che per altro non sono.
Prima puntata: la zona San Siro, Via Tracia e dintorni. L’area si presenta più che degradata, rifiuti di ogni genere ,tipo discarica, le case che un tempo avevano i giardini curati, così mi dice un vecchio abitante, ora sono decisamente malandate. Ogni appartamento è un bunker, chi è lì da anni è barricato con la paura che gli venga invaso. Gli anziani signori che incontro, mi dicono che devono andare a fare la spesa a turno per paura delle occupazioni. Con gli stranieri non parlano, hanno solo comunicato a un vicino “di quegli altri”, che veniva “uno dell’assicurazione”, tanto per non creare sospetti pericolosi. I vecchi inquilini mi raccontano di avere votato comunista, e adesso sperano in Salvini e Grillo. Fin qui niente di nuovo, succede in tutte le periferie. Quello che mi colpisce è che mi confermano che andrebbero a sentirli, se i loro partiti avessero una sezione in zona.Il PD ha ancora le sedi, ma anche se aperte, non sempre riescono a dialogare con la gente, o perlomeno offrono servizi, ma non necessariamente questo si traduce in rappresentanza politica. I 5 stelle sono percepiti come novità, ma sono sulla rete, troppo difficili da trovare.La convivenza con gli stranieri è il problema principale, su cose concrete come la casa e il lavoro. Molti si offrono come sguatteri e giardinieri a meno di 7 Euro l’ora. C’è antagonismo ma non razzismo, tant’è vero che organizzazioni come Forza Nuova che ne fanno una questione ideologica, non hanno successo, sono troppo speculari alla sinistra antagonista, che pure e irrilevante. Se Parisi, prima del ballottaggio, avesse girato le periferie forse avrebbe spostato molti voti. Meno male che non ha avuto quest’idea.
Il secondo giro è al Corvetto, Via Bessarione e zone limitrofe, i problemi sono gli stessi, il rapporto con la politica è il medesimo.Qui entro in supercondomini tappezzati di vendesi, le case comprate con sacrifici da quello che una volta era il ceto medio, valgono anche la metà del prezzo d’acquisto, questo fa sì che siano svendute a stranieri, che a loro volta le subaffittano, ma che non pagano le spese condominiali, aumentando i costi dei solventi ed abbassandone il valore commerciale. Spesso in questi appartamenti sovraffollati ci sono delle rotture di tubazioni, che però non vengono denunciate per paura di controlli, così chi sta sotto non riesce a tamponare i guasti. In termini assicurativi si chiama: aggravamento del danno e compromette il risarcimento.
La discussione prende anche un aspetto tecnico sulla possibilità di una tutela legale. Alla parola “la politica” si scatena l’inferno. Nessuno è al corrente che ci siano state modifiche del Codice Civile per quanto riguarda il condominio, molti mi confermano che nessun amministratore (di condominio) ha mai detto niente. Conclusioni: Milano, come la società, è un’enorme forbice con centro e ex periferie miracolate come l’Isola, che diventano sempre più belle, e periferie vere sempre più invivibili. Chi ci abita è incazzato ma anche apatico e nessuno, per il momento, è veramente interessato a rappresentarli, però…
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